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Borsa Milano negativa, rimanere posizionati o uscire dal Ftse Mib?

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MILANO (WSI) – E’ durata poco la fase rialzista di Piazza Affari, sulla scia delle minute della Fed, da cui non è emerso alcun programma per il rialzo dei tassi tanto temuto nelle sessioni precedenti. E’ passato in secondo piano anche il dato relativo al settore manifatturiero cinese; lieve recupero per l’indice HSBC, che è salito al massimo in cinque mesi, rimanendo però ancora in fase di contrazione.

Indice Ftse Mib ha toccato i minimi della seduta con una flessione -1,5% circa; nel finale, ha chiuso con -1,09% a 20.373 punti.

L’analisi tecnica rimane cautamente ottimista e individua prima verso 22.500 e poi a 23.150 i livelli che potrebbero garantire un recupero verso l’alto. Rimane pericolosa, sul fronte ribassista, l’eventualità di una violazione sotto 20.000 punti.

Carlo Corradin, analista tecnico indipendente, in un articolo pubblicato su Traderlink, afferma che in area 19.550/19.560 punti, dove transita la media mobile a 200 periodi, c’è un supporto importantissimo per il Ftse Mib.

“Esulando dalle considerazioni di carattere macro, direi che il nostro mercato ha già assorbito gran parte della correzione per cui nella fascia di prezzo compresa tra i 20.000 e i 20.500 si può iniziare ad accumulare. Guardando gli indicatori non vedo ancora divergenze positive tali, da poter dire che il mercato da qui possa senza dubbio riprendersi, ma una prima fiches si può puntare sul Ftse Mib ora, senza avere fretta. Ricordo che al ribasso il livello chiave è l’area dei 19.550 punti, il cedimento della quale invierebbe un segnale negativo di medio-lungo periodo. Per il momento nel breve la mia view è neutrale, perchè a mio avviso il mercato non ripartirà di botto al rialzo, ma nel medio periodo sono ancora positivo”.

Sul fronte del mercato dei titoli di stato, spread BTP Bund a 10 anni +2,51% a 187,08 punti base, a fronte di rendimenti decennali +0,99% al 3,23%.

Resi noti i dati relativi al Pmi in Eurozona, che hanno confermato un quadro a doppia velocità: preoccupazione per la Francia, che ha dovuto fare i conti con un Pmi manifatturiero e dei servizi in fase di contrazione; ancora in espansione, invece, l’attività in Germania. Le aziende tedesche del settore dei servizi hanno registrato l’andamento migliore di quasi gli ultimi tre anni, con le assunzioni che hanno raggiunto i massimi di 29 mesi.

Considerato l’intero blocco dell’Eurozona, l’indice Pmi si è attestato a maggio a 53,9 punti, lasciando prevedere, secondo la società Markit, una crescita del Pil nel secondo trimestre +0,5%. La ripresa dell’area si è confermata al record in tre anni.

Tra i singoli titoli sul listino italiano, si distingue in positivo Mediaset, spinta dalle ultime indiscrezioni stampa sul servizio Premium. Titolo oltre +3%. Tra le banche MPS -2,61% dopo il via libera all’aumento di capitale e le perdite della vigilia. Altri bancari: Bper -3,25%, BPM -1,78%, Banco Popolare -2,37%, Intesa Sanpaolo -2%, Ubi Banca -2,16%, Unicredit -1,92%.

Tra altri titoli Enel -2%, Fiat -1,76%, Finmeccanica -3,82%, Generali -2%, Saipem -2,97%, Stm -1,73%.

Nel mirino delle vendite UnipolSai, crollata dopo la notizia delle perquisizioni sulla scia di un’inchiesta per reato di aggiotaggio.

Le Borse in Asia sono tornate a salire -il Nikkei ha guadagnato il 2,11%- cancellando le perdite delle ultime quattro sedute, dopo i dati positivi provenienti da Pechino e dopo che le minute della Federal Reserve hanno mostrato che le autoritĂ  di politica monetaria potrebbero tornare ad agire per rilanciare la ripresa.
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Inoltre in Cina l’istituto centrale inietterà 14 miliardi di euro nel mercato interbancario questa settimana, secondo quanto riportato da alcuni trader.

Le elezioni Europee, che prendono il via oggi in Olanda e si concluderanno il 25 maggio, e la riunione della Bce in giugno saranno i driver delle prossime settimane. Il voto deciderĂ  il presidente del Consiglio e i seggi del Parlamento.

Secondo Nouriel Roubini, se il M5S avanza alle Europee lo Spread tra Btp e Bund salirà. “Perché Francoforte dovrebbe gettare una ciambella di salvataggio a un governo che considera il Fiscal Compact una barzelletta?” si chiede l’economista della NYU. Il governo andrebbe in crisi e Renzi potrebbe anche finire per dimettersi.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,23% a $1,3655; dollaro/yen +0,41% a JPY 101,77; euro/franco svizzero -0,06% a CHF 1,2216; euro/yen +0,16% a JPY 138,95.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio -0,07% a $104 al barile, quotazioni oro +0,77% a $1.298.