In Inghilterra successo clamoroso degli anti europeisti. Record astensioni in Olanda
ROMA (WSI) – In Italia stiamo assistendo agli ultimi giorni della campagna elettorale, mentre nei Paesi Bassi e nel Regno Unito si è già votato. Il primo dato arriva dall’Olanda e riguarda la bassissima affluenza: solo il 37% degli aventi diritto si è recato alle urne. Un dato comunque stabile rispetto al al 2009, quando votò il 36,75% del corpo elettorale.
Dagli ultimi exit poll disponibili da Londra si percepisce come il sentimento di repulsione degli inglesi nei confronti dell’Europa sia in aumento. Lo status quo – nonostante i tassi bassi e il livello elevato di titoli azionari e prezzi immobiliari nel Regno Unito – sta perdendo il controllo.
Il partito anti europeista e populista di destra UKIP, guidato da Nigel Farage, ha incassato una grande vittoria nelle elezioni nazionali inglesi. pare che il partito abbia guadagnato 20 seggi, mentre i ories ne hanno persi altrettanti.
I dati di un exit poll pubblicato alle 21,30 da Ipsos per Nos Tv mostrano risultati sorprendenti anche in Olanda. Ai cristiano democratici della CDA andrebbero 4 seggi, in piena parità con i liberali progressisti del D66 (all’opposizione nel Parlamento nazionale). Il CDA perderebbe quindi un seggio rispetto al 2009, mentre il D66 lo guadagnerebbe. Inattesi il calo dell’euroscettico Wilders (che potrebbe anche essere scavalcato dal VVD) e il successo del neonato partito dei pensionati Plus50 che conquista un eurodeputato.
La temuta ondata euroscettica che sarebbe dovuta partire dall’Olanda per travolgere tutta Europa, almeno per ora, quindi non ci sarebbe: secondo gli exit poll gli olandesi avrebbero fatto addirittura perdere al partito xenofobo di Geert Wilders un seggio, facendolo diventare il quarto partito con solo tre eurodeputati. Una sorpresa rispetto ai sondaggi che fino a qualche giorno fa lo davano primo partito e un segnale per quanti davano per scontata un’inarrestabile ascesa dei partiti anti-Europa.
I liberali del VVD del premier Mark Rutte, sempre secondo gli exit poll, resterebbero con i 3 seggi che già occupavano, così come gli alleati di governo, i laburisti del PVDA, scavalcati dalla sinistra radicale di SP che prende tre seggi e tocca il 10%. Non sarebbe servita quindi la dura critica nei confronti dell’Europa che ha caratterizzato le ultime settimane di campagna elettorale di Rutte, convinto che vadano ridimensionati i poteri della Ue, che a suo avviso dovrebbe solo occuparsi di completamento del mercato unico, riduzione degli ostacoli burocratici, incentivazione dei flussi commerciali con accordi di libero scambio, realizzazione del mercato unico dell’energia, lotta alle distorsioni nel mercato del lavoro. Un bel passo indietro da chi ha sostenuto la linea di rigore della Merkel fin dal principio.
Secondo l’exit poll perderebbero un seggio anche i Verdi (GroenLinks), che ne conquisterebbero 2. La sinistra radicale del SP ne guadagnerebbe uno salendo a 3. I conservatori del ChristenUnie/SGP, che erano dati sotto la soglia, riuscirebbero ad ottenere due eurodeputati.
Per non influenzare l’esito del voto negli altri Paesi, i risultati però si avranno però solamente da domenica sera, quando tutte le urne saranno chiuse. Oggi si voterà in Irlanda e anche in Repubblica Ceca. In quest’ultimo paese le urne saranno aperte anche sabato. Sabato i seggi apriranno in Lettonia, a Malta e in Slovacchia. Domenica toccherà a tutti gli altri, Italia compresa. (RaiNews24)