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Fare trading sull’euro dopo le Europee. Pericolo scampato?

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LEGNANO (WSI) – Scampati dunque i grandi timori sull’euro. Questo fine settimana portava con sé infatti aspettative importanti dal punto di vista politico dal momento che queste elezioni europee ponevano la stessa esistenza dell’euro come tema centrale, vista l’ampia presenza e popolarità delle forze antieuropeiste. L’apertura dei mercati non ha però messo in luce grandi novità sul fronte della moneta unica, così come sulla totalità degli altri benchmark di mercato.

Nessuno scossone per l’euro

Ancora una volta ribadendo che il vero e proprio diktat impone che l’operatività venga implementata attraverso elementi tecnici riscontrabili sui grafici, il trader sui mercati finanziari non può esimersi dall’analisi dei market mover di carattere economico e talvolta politico e di scenari internazionali, che si ripercuotono in maniera significativa sui prezzi.

O, modificando il proprio punto di vista, che sono l’interruttore che attiva dei movimenti di prezzo già verosimilmente in gestazione. Inoltre si era coltivata l’impressione che la price action dell’eurodollaro stesse in qualche modo attendendo un evento scatenante la volatilità che è stata la vera assente della scorsa settimana. E dunque tutta l’attenzione era rivolta verso le votazioni per eleggere il Parlamento Europeo, organismo istituzionale finora minoritario rispetto a Commissione e Consiglio Europeo, veri ed unici soggetti in seno ai quali si sono finora decise le sorti dell’Unione Europea.

E fino a poche ore fa attribuivamo a questa tornata elettorale un’importanza senza precendenti nel momento in cui l’enorme crisi economica e sociale che stiamo vivendo ha sollevato violenti venti anti-europeisti ed alimentato sentimenti di scetticismo verso l’esistenza stessa dell’Europa così per come è stata finora concepita, e di conseguenza su quello che da molti è dipinto come il vero male e cioè la moneta unica.

La crescita spasmodica di consensi per partiti e movimenti euroscettici ha di fatto posto un warning non di poco conto anche per chi si trova ad operare sui mercati finanziari in quanto sin dall’apertura dei mercati di domenica sera, già significative potevano essere le conseguenze sul valore dell’euro, in maniera generalizzata contro tutte le valute, laddove le proiezioni e poi i risultati avessero confermato il prevalere delle forze anti-europeiste.

Ebbene questo scenario non è andato a dipingersi e di aperture in gap o volatilità da subito elevata non si è avuta assolutamente traccia. Il consenso antieuropeista ha avuto la meglio in Francia con il partito di estrema destra che è si è affermato come prima forza politica, così come in Gran Bretagna con punte vicino al 30%.

Il Parlamenteo Europeo si andrebbe così a disegnare con un calo delle forze di governance dal momento che al Partito Popolare andrebbero 212 seggi su 751 rispetto ai precedenti 274, 185 ai socialisti invece di 196, 129 agli euroscettici e frammentati tra diversi gruppi il resto. Una fetta consistente dunque a coloro i quali hanno pure fondato la campagna elettorale sull’opportunità di uscire dall’area della moneta unica o quanto meno sul ridisegno e ristrutturazione dell’Eurozona per come è stata costruita e per come si è sviluppata in questi anni.

Abbiamo motivo di ritenere che quindi il grande market mover per la moneta unica tornerà ad essere l’aspettativa sulle possibili manovre di politica monetaria da parte della Banca Centrale Europea, con un euro che senza dubbio conferma un quadro tecnico potenzialmente ribassista in scenario multiday ma che comunque potrebbe apparire rinsavito rispetto a questo “pericolo scampato” e potrebbe tentare delle risalite legate anche all’importanza dei supporti sui quali staziona sullamaggior parte dei cambi valutari, a cominciare proprio dall’Eurodollaro.

La settimana

Ribadiamo in primis che oggi la piazza di Londra resterà chiusa per il Bank Holiday, così come in America si celebrerà il Memorial Day; molto bassa dunque la liquidità presente sul mercato che quindi porterà di fatto ad assenza di volatilità che, come accade sempre in questi casi, potrà manifestarsi solo a fiammate legate proprio alla sottigliezza del mercato. Settimana invece di market movers di media importanza quella che si apre, con l’assenza di appuntamenti significativi in ottica di banche centrali, il che porrà a maggior ragione attenzione sui quadri grafici anche di breve per impostare la propria operatività.

QUADRO TECNICO

EurUsd: ritestati dunque i minimi per il cambio che ieri ha ancora una volta raggiunto l’area di supporto cruciale a 1,3650, ha perforato fino ai minimi a 1,3620. Buona precisione tecnica quella vista sul finire della settimana scorsa con l’impostazione ribassista del grafico a 4 ore, che evidenziava precise confluenze grafiche tra livelli statici e media mobile esponenziale a 21 periodi. Ottime conferme sono arrivate anche dal grafico orario che ci ha permesso di leggere grazie soprattutto alla media mobile esponenziale a 21 periodi, i punti di possibile ripartenze bearish con target sui punti di minimo. Il grafico daily ora evidenzia l’appoggio sulla media mobile a 200 periodi con la possibilità dunque di assistere a correzioni in ottica rialzista ancora tecnicamente verosimili. Vale la pena tuttavia fare buon affidamento sul grafico a 1 ora, con l’area della media 21 ancora buona per pensare di rivendere per la rivisitazione di 1,36 e 1,3580, con operazioni long invece da contemplare sopra 1,3640 verso 1,3675 in prima istanza.

UsdJpy: confermato il buon quadro tecnico del cambio. Precisa, la dinamica infatti che ha visto le rotture ribassiste sotto 101,15 ed auspicato il raggiungimento sui punti cruciali a 100,80 per rientri in chiusura di giornata sopra 101,30, che ci hanno confermato il probabile scenario rialzista che poi si è ben sviluppato fino al target individuato ad area 101,85. L’analisi volumetrica aveva messo in evidenza il verosimile caricamento delle posizioni in acquisto sui punti di minimo confermato dalla divergenza rialzista su time frame a 4 ore tra prezzo e oscillatore stocastico. Sul grafico orario ancora confermato la formazione di uno scenaro bullish con le medie mobili ben orientare al rialzo, con l’ottima 21 a fare da supporto dinamico verso 102,35. Posizioni short implementabili invece sotto 101,85 per 101,55 e 101,30.

EurJpy: ancora riscontrabile l’impostazione ribassista sul cross che sul grafico a 4 ore ci dimostra ottime confluenze grafiche in area 139 dal quale il prezzo potrebbe ripartire in senso di ripresa dei punti di minimo, con 138,55 come primo livello di attenzione. Sullo stesso 4 ore la divergenza inversa ribassista prezzo stocastico sembra confermare tali indicazioni. Sul grafico orario invece si evidenzia la congestione tra 139 e 138,60 che potrebbe essere dunque sfruttata in ottica di rottura, anche se la verosimile bassa volatilità di oggi non favorisce questo tipo di operatività. Quelli sopracitati dunque i livelli di maggiore attenzione. 139,40 e 138,20 restano i livelli di attenzione.

GbpUsd: Il grafico giornaliero ci conferma evidentemente l’impostazione rialzista con l’area della media 21 che ancora costituisce un punto di riferimento per test e ripartenze del prezzo. Confermata la valenza del supporto a 1,6850, ora resistenza. Possibili break sopra questo livello potrebbero indurre movimenti verso area 1,6870 e 1,69, mentre nel breve appare proprio il livello di 1,6835 quello di ripartenze corte verso 1,6810 e 12,6790.

AudUsd: estrema tecnicalità del cambio nei giorni scorsi, che dopo le buone riprese dai punti di minimo ci ha fatto assitere a puntuali ripartenze dalla resistenza a 0,9270 verso i punti di minimo a 0,9210. Emblematica in questo senso la media mobile esponenziale a 21 periodi del grafico a 4 ore. Su questo stesso time frame è ora evidenziabile una formazione a triangolo ribassista che imporrebbe ancora operatività short proprio dalla 21 o in rottura del supporto sui punti di minimo a 0,9210 per primi obiettivi a 0,9175. Rotture rialziste invece da pensare sopra 0,9245, con stop in apri a 0,9275 e possibili estensioni a 0,93.

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