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M5S non esclude nuove espulsioni dopo polemiche post voto. Grillo e Casaleggio contestati

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ROMA (WSI) – Dalla riunione fiume del MoVimento 5 Stelle per analizzare con una commissione di esperti di comunicazione gli errori commessi in campagna elettorale è uscito un quadro poco incoraggiante.

Il movimento è spaesato e in certi casi critico nei confronti del suo fondatore Beppe Grillo, a livello di comunicazione – prima – e di linea politica – poi (vedi passo verso alleanza con i gruppi anti europeisti di estrema destra).

Al portavoce del M5S viene contestato ad esempio di aver risposto alle polemiche di Berlusconi e altri, quando invece era meglio ignorarle. Si è fatto chiaro riferimento alla dichiarzione circa l’essere “oltre Hitler” dopo che il leader di Forza Italia agli arresti domiciliari aveva messo in qualche modo sullo stesso piano Grillo e il Fuhrer.

I dissidenti crescono di numero e così si prospetta un altro giro di vite e di epurazioni dal MoVimento.

“O Currò, Rizzetto e gli altri dissidenti si adeguano alle posizioni della maggioranza oppure, se non sono d’accordo, per dignità dovrebbero andarsene. Basta con le pugnalate. Non possiamo più permetterci di avere nemici in casa. Se il massacro interno continuerà, non va esclusa l`ipotesi di nuove espulsioni”. Lo dichiara Roberta Lombardi, deputata di M5S, intervistata da Avvenire.

“Il cerchio magico? Non esiste – aggiunge – sui palchi o in tv ci vanno Di Battista, Morra, Di Maio o la sottoscritta semplicemente perché siamo più bravi. Magari Currò e Rizzetto avranno altri talenti, ma io non li conosco”. Il primo capogruppo a Montecitorio dei Cinque Stelle commenta anche le parole di Pizzerotti, che ha chiesto un seria autocritica dopo la sconfitta alle europee: “Ma non ha nulla da fare a Parma? Pizzarotti dovrebbe pensare più a essere un bravo sindaco. Sui temi nazionali, non conoscendo nel dettaglio le questioni, forse sarebbe preferibile che evitasse di intervenire”.

“Appena ho saputo dell`incontro di Grillo con Farage ho pensato: perché? Perché l`Ukip? Qual è la strategia che sta dietro a questa scelta? Forse si sta pensando a un gruppo con loro per pesare di più in Europa, per riuscire a fare sentire le nostre posizioni con più forza. Ma non c`è ancora niente di ufficiale, non si sa se faremo un gruppo con loro, aspettiamo di capire”. Lo dice in una intervista alla Stampa Giulia Sarti, deputata del Movimento cinque stelle.

“Non accetterei mai – prosegue – di stare sotto di loro, cioè che i nostri debbano prendere indicazioni dall`Ukip! Con la Le Pen mai! Ma se devo essere sincera, quando Grillo ha detto no alla Le Pen io pensavo che fosse no a lei e a tutto il contorno di partiti simili, ora mi sembra di capire che non è così. Vorrei capire se si stanno esplorando tutte le possibilità”.

“O se si sta andando dritti verso l`Ukip. La sua campagna elettorale l`ho schifata più ancora di quella della Le Pen. Poi, insomma, se il Movimento facesse un gruppo con l`Ukip saremmo anche costretti, noi qui in Italia, a votare contro le loro posizioni in Europa, ad esempio sull`immigrazione”.

Se alla fine Grillo scegliesse di fare entrare gli eletti del M5S nel gruppo di Farage, conclude Sarti, “per me sarebbe un neo e lo sarebbe per molti altri, ma sono certa che in quel caso si aprirebbe una discussione. E non la apriremmo solo noi, ma credo che saranno per primi i nostri 17 europarlamentari che non si piegheranno a una scelta sbagliata come quella senza dire la loro: li ho conosciuti, sono svegli e preparati.

Sicuramente Grillo dovrà fare un incontro con loro, certo non gli si può dire ‘questa è la pappa pronta che ho deciso io’. Altrimenti si rischia di perderne subito qualcuno”.

Per il deputato del M5S Aris Prodani, l’alleanza ipotetica con Farage è “#dabrivido”. Come si può anche dedurre dalla presenza dell’hashtag, lo ha scritto sul suo account Twitter.