MILANO (WSI) – Dopo una lunga corsa, innescata dalle mosse della Bce, e quattro sedute consecutive di rialzi, le Borse europee prendono fiato. La peggiore è Milano, che è vittima dei realizzi nonostante uno spread stabile a 150 punti base. Dopo aver perso i 22.500 punti – che aveva riagguantato ieri aggiornando i massimi dal 2011 – il Ftse Mib scendere anche al di sotto di 22.400 punti, chiudendo a quota 22.223 punti, con una perdita dell’1,24% circa.
Secondo l’analisi tecnica, vista l’impostazione rialzista di fondo, l’indice è comunque diretto verso l’obiettivo in area 23.300/23.400. Non sono escluse però parentesi correttive.
Sul mercato dei titoli di stato, il Tesoro oggi ha collocato Bot a 1 anno per 6,5 miliardi, a fronte di tassi che sono scesi ai minimi storici.
Focus sulla performance dell’euro, che si attesta a 1,353 (1,354 a metà seduta) mentre il petrolio guadagna lo 0,3% con il Wti a 104,6 dollari al barile.
Sui mercati in generale, “i rialzisti e i ribassisti hanno siglato un armistizio facile al momento, in attesa di elementi di catalizzazione che scuotano il mercato in qualsiasi direzione. Fattore interessante, entrambe le categorie stanno utilizzando i recenti guadagni per giustificare la loro view, con i rialzisti che citano il momentum per rimanere posizionati nel lungo termine, e i ribassisti che continuano a ribadire che la correzione è dietro l’angolo”, hanno scritto gli analisti della società di brokeraggio Capital Spreads.
Sul Ftse Mib ancora Mps osservata speciale. Il titolo è il peggiore del listino con un tonfo del -20%.
Giù tutte le principali banche, a partire da Mediobanca (-2,9%) e Mediolanum (-2,7%) mentre Tenaris (-2,4%) paga il taglio dei target da parte della concorrente francese Vallourec. Vendite anche su Mediaset (-2,3%) dopo la corsa dei giorni scorsi legata all’offerta di Telefonica sulla pay-tv spagnola. Si salvano dai realizzi Buzzi (+0,5%) e il segmento della moda a partire da Ferragamo (+0,3%) dopo le indicazioni dell’ad Michele Norsa su possibili nuove aperture in Asia. Telecom Italia chiude a +0,25%, a 0,99 euro, nel giorno del cda in cui Generali delibererà l’uscita dalla holding Telco.
Non sono confortanti le indicazioni relative allo stato di salute dell’economia globale, con la Banca Mondiale che ha tagliato le stime di crescita per il 2014. La notizia pesa sul sentiment di mercato.
Bene l’indice di riferimento dei mercati asiatici, l’MSCI Asia Pacific Index, che ha testato un nuovo record di chiusura dal 21 maggio del 2013. Tra i singoli listini, Nikkei della Borsa di Tokyo +0,50%, Hong Kong -0,30% circa, indice australiani S&P/ASX -0,29%, Shanghai +0,12%, Kospi +0,14%.
Tra le commodities, i futures sul petrolio +0,28% a $104,65 al barile; quotazioni oro +0,15% a $1.262.