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Tassisti, da Milano a Berlino sciopero anti Uber. Che per oggi lancia sconto 20%

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MILANO (WSI) – Una protesta coordinata con altre città europee, da Berlino a Londra e Barcellona. A Milano la definiscono “leggera”: «Non vogliamo penalizzare troppo la città e le 100mila persone che ogni giorno in media usano i taxi, ma solo sensibilizzare la gente».

Lo dipingono così, i tassisti, lo sciopero di oggi anti Uber e contro «ogni forma di abusivismo»: 14 ore di fermo, dalle 8 alle 22, nessun corteo a paralizzare pezzi di città ma 15 presidi informativi — stazioni, scali e piazze principali — dai quali si caricheranno donne incinte, disabili e chi abbia urgenze.

Il senso: la politica aveva promesso interventi «contro l’illegalità». Era il 21 maggio scorso. «Finora i controlli sono ancora troppo pochi. E del tavolo che il ministro Maurizio Lupi aveva promesso di convocare nei giorni seguenti non se ne sa nulla», dicono tutti i sindacati.

Palazzo Marino fa sapere che, su 3.360 controlli, dall’inizio del 2014 sono stati sequestrati 28 veicoli di Ncc (noleggio CON conducente) e che tra i 47 abusivi accertati due erano di UberPop, l’applicazione che permette di fatto a chiunque di fare il tassista dietro compenso dichiarata «illegale» dal governo.

E che un terzo delle violazioni agli Ncc riguardavano autisti di Uber. Troppo pochi, i controlli, per i tassisti. Su una multinazionale, attaccano, che «paga le tasse in Delaware con un sistema di scatole cinesi».

«Vogliamo tenere alta l’attenzione dei politici — rimarca Nereo Villa, del sindacato Satam — perché tutte le forme di abusivismo vanno contrastate per la tutela dei trasportati. Non c’è di peggio che alle dichiarazioni delle istituzioni non seguano fatti». Così, ci si ferma, come deciso oltre un mese fa seguendo le regole stabilite dalla Commissione di garanzia.

«Anche perché quelli di Uber continuano a dire cose sbagliate — dice Giovanni Maggiolo, Unica Cgil — Le leggi in vigore vietano la sosta su strada e precisano che la tariffa deve essere certa. Le regole non sono sospese, come sostengono loro».

Quasi una beffa: la multinazionale americana Uber, che fa da intermediario tra il cliente e l’autista personale da prenotare via smartphone, comunica sui social che oggi taglierà del 20 per cento le tariffe delle corse.

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