NEW YORK (WSI) – Il segretario di stato americano, John Kerry, è arrivato a Baghdad per una visita mirata a caldeggiare unità e stabilità in Iraq, indispensabili per contrastare l’offensiva della guerriglia che minaccia la secessione del Paese.
Il Dipartimento di Stato ha voluto mantenere segreta fino all’ultimo la missione per motivi di sicurezza. Kerry ha in agenda incontri con il discusso primo ministro Nouri al Maliki e con altre autorità irachene.
Il segretario di Stato americano John Kerry è arrivato a Baghdad nel pieno delle violenze tra insorti jihadisti e forze del governo iracheno. Lo riferiscono i media Usa. La missione di Kerry, parte di un tour nella regione, era stata annunciata dal presidente Barack Obama nell’ambito degli sforzi per cercare una via d’uscita al conflitto.
La situazione in Iraq e l’avanzata jihadista è “assolutamente preoccupante” per gli europei che “sostengono con forza” la necessità di un governo “inclusivo” considerato come “assolutamente fondamentale per combattere gli estremisti” dice il ministro degli esteri britannico, William Hague, prima del Consiglio esteri Ue che si riunisce a Lussemburgo.
[ARTICLEIMAGE] Dal canto suo il ministro irlandese, Eamon Gilmore, sottolinea la necessità di un governo inclusivo visto che “dove le decisione vengono prese su base settaria e ci sono discriminazioni nei confronti di un gruppo si apre la strada” all’avanzata degli estremisti. Hague afferma che il problema in Iraq è “sia politico sia di sicurezza”, ma si mostra prudente verso l’ipotesi di un intervento (“Non può esserci risposta efficace per la sicurezza senza una efficace risposta politica”) e sottolinea la necessità di “unità politica tra sciiti e curdi”.