NEW YORK (WSI) -Wall Street chiude la seduta in rosso dopo la pubblicazione di alcuni dati macro poco convincenti e le dichiarazioni del presidente della Federal Reserve di St Louis, James Bullard, che ha anticipato un primo rialzo del costo del denaro da parte della Banca Centrale Americana già nel primo trimestre del prossimo anno.
A fine seduta. il Dow Jones perde lo 0,13% a 16.846 punti, il Nasdaq cede dello 0,02% a 4.379 punti, lo S&P 500 arretra dello 0,13% a 1.957 punti. Il petrolio ad agosto ha perso 66 centesimi, lo 0,6%, a 105,84 dollari il barile, ai minimi dall’11 giugno. Nel frattempo, i titoli di Stato americani continuano positivi con rendimenti in calo al 2,52% per il benchmark decennale e al 3,34% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro cala a 1,3608 dollari mentre il biglietto verde perde terreno contro lo yen a quota 101,69.
Fari puntati oggi sulle richieste di sussidi che, nell’ultima settimana, restano vicino ai minimi dalla metà del 2007. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, nella settimana conclusa il 21 giugno, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono scese di 2.000 unità a 312.000. Il dato è leggermente peggiore delle stime degli analisti, che avevano parlato di un calo a 310.000 unità.
Nel frattempo, nel mese di maggio sono salite sia le spese sia i redditi personali. Le prime sono infatti lievitate dello 0,2% (leggermente sotto il consensus fissato a +0,4%), mentre i redditi personali hanno rispettato le attese, facendo segnare +0,4%.
Va fatto notare però che un’importante misura dell’inflazione cara alla Federal Reserve (il cosiddetto indice Pce, personal consumption expenditures) è salita su base annuale all’1,8%, massimi dell’ottobre 2012. La banca centrale americana punta a spingere l’inflazione verso il target del 2% convinta che sarebbe positiva per l’economia. La settimana scorsa il governatore Janet Yellen aveva detto che se il mercato del lavoro migliora e se l’inflazione si porta in area 2% prima di quanto atteso, “l’aumento dei tassi di interesse potrebbe essere più rapido di quanto attualmente stimato”.
Ieri intanto è stato pubblicato il Pil del primo trimestre, il dato si è rivelato ben peggiore delle attese mostrando un calo del 2,9%, un fatto questo che dovrebbe convincere la Fed a non alzare i tassi d’interesse sul breve periodo.
“Con l’aumento del settore dei servizi e del manifatturiero, il Pil dovrebbe assistere ad un forte rimbalzo nel secondo trimestre” – ha detto Kathy Lien, managing director di FX strategy per BK Asset Management. “Sfortunatamente la Federal Reserve vorrà aspettare di vedere la performance dell’economia nel terzo trimestre prima di esaltarsi rispetto ad una presunta ripresa – ha proseguito Lien – Così alla fine della giornata, gli ultimi dati macro hanno semplicemente confermato e rinforzato l’attuale politica monetaria conservativa della Fed”.
A proposito della delusione sul Pil, oggi, il governatore della Federal Reserve di Richmond Jeffrey Lacker si è detto convinto che il dato rimbalzerà in quello in corso. Parlando durante un evento a Lynchburg, in Virginia, Lacker ha aggiunto che la banca centrale americana “potrebbe avere bisogno di alzare i tassi di interesse anche senza un’accelerazione sostanziale della crescita dell’economia”. Secondo l’esperto, “l’inflazione si sta riprendendo più rapidamente delle stime ma resta sotto il target del 2%”.
Da non dimenticare che le tensioni in Ucraina e la situazione in Iraq continuano comunque a preoccupare ed innervosire gli investitori.
Tra i titoli in evidenza oggi: Accenture ha chiuso il terzo trimestre fiscale con un utile netto di 1,26 dollari per azione, meglio degli 1,21 dollari attesi dagli analisti. Alcoa ha annunciato l’acquisizione del produttore di apparecchiature aeronautiche Firth Rixson per 2,85 miliardi di dollari. General Motors ha sospeso la vendita di modelli Chevrolet Cruze fabbricati tra il 2013 e quest’anno a causa di un rischio potenziale legato agli airbag.
Philip Morris International ha ridotto le previsioni sugli utili 2014 a 4,87-4,97 dollari per azione, rispetto alla stima precedente di 5,09-5,19 dollari. Lennar ha chiuso il secondo trimestre con un utile per azione di 61 cent, dieci cent meglio delle previsioni. Il titolo sale del 2,7% nelle contrattazioni di pre-market. Bed Bath & Beyond perde il 7,2% nel pre-market a causa di risultati inferiori alle stime. Barclays ha avviato la copertura di diversi gruppi tecnologici: Facebook, Google e Twitter con Overweight; Amazon.Com, Ebay, Yahoo e Linkedin con equal weight; Netflix con underweight.
Sul valutario, euro in lieve calo a $1,3610.
Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio (Wti)in lieve calo a 106,30 dollari, il prezzo dell’oro -1% a quota $1.308,80 l’oncia.