SOFIA (WSI) – L’Unione europea ha dato via libera a un prestito “precauzionale” da 1,7 miliardi di euro per fermare l’assalto agli sportelli di due delle principali banche della Bulgaria, vicenda che si sta trasformando in una crisi a pieno titolo.
Il governo ha accusato “criminali” di aver diffuso false informazioni per provocare il panico attorno alle due banche. La Corporate Commercial Bank (Ccb) è stata costretta a chiudere gli sportelli il 20 giugno sulla base di dubbi posti sulla capacità di essere solvente.
Alla fine della scorsa settimana, poi, la terza banca del Paese – First Investment Bank (Fib) – è stata oggetto di notizie diffuse via telefoni cellulari, che hanno provocato scene di panico fuori dalle filiali di Sofia.
Sulla questione è intervenuto anche il presidente Rosen Plevneliev, il quale ha negato che le banche del Paese Ue siano sull’orlo d’un collasso, mentre la polizia ha arrestato sei persone con l’accusa d’aver diffuso false notizie.
“Non c’è una crisi nel settore bancario. C’è una crisi di fiducia e un attacco criminale”, ha detto Plevneliev. La Commissione europea, dal canto suo, ha detto oggi che non ci sono segni di instabilità del sistema bancario bulgaro, che è “ben capitalizzato e ha alti livelli di liquidità al confronto di altri stati membri” dell’Ue.
La Commissione ha approvato i piani presentati dalla Bulgaria nel fine settimana per 3,3 miliardi di leva (1,7 miliardi di euro), come “schema di sostegno alla liquidità ”. La linea di credito è “proporzionata e commisurata alla necessità di garantire sufficiente liquidità …in particolari circostanze”, si legge nel comunicato.
I risparmiatori bulgari hanno giĂ avuto la drammatica esperienza di fallimenti di massa di banche, quando nel 1996-1997 quattordici istituti di credito, molti a proprietĂ incrociata tra di loro, sono crollati in meno di un anno.
(TMNews)