ROMA (WSI) – “L’Italia si sta riprendendo, l’Europa si sta riprendendo. Questa è la ragione per cui JP Morgan non ha mai lasciato l’Italia, nemmeno durante le fasi più critiche della sua economia. Ma l’Italia e l’Europa devono competere con adeguate scelte di politica economica e fiscale e una chiara regolamentazione bancaria: tutto questo contribuisce a migliorare la crescita”.
Jamie Dimon, chairman e chief executive officer di J.P.Morgan Chase, parla al Sole 24 Ore all’avvio del semestre italiano di presidenza della Ue.
“Sono favorevole – afferma – a una forte regolamentazione bancaria ma comprendo la difficoltà delle banche europee: vorrebbero erogare più credito ma sono sotto pressione perché devono ridurre la leva e l’esposizione ai rischi. I governi europei dovrebbero adottare politiche equilibrate per incoraggiare le banche a finanziare l’economia e prestare denaro, soprattutto alle Pmi”.
Il Ceo avrebbe dovuto essere in visita in diversi Paesi europei in questi giorni, Italia inclusa. Il viaggio è stato cancellato proprio ieri, dopo che gli è stato diagnosticata una forma di cancro curabile, che lui ha comunicato ai dipendenti del gruppo (250mila circa) martedì sera con un messaggio per dire che “sebbene la terapia ridurrà i miei viaggi in questo periodo, sarò in grado di continuare a seguire da vicino e in maniera attiva il business della banca, e la banca andrà avanti normalmente. Noi abbiamo dei leader straordinari nella nostra organizzazione, nelle diverse funzioni e linee di business, e quindi andremo avanti insieme continuando a realizzare risultati di “prima classe” per i nostri clienti, azionisti e per le comunità in cui operiamo”.
A seguito dell’annuncio, Dimon, 58 anni, ha detto al Sole 24 Ore: “Ero molto contento di questo viaggio in Sud Europa e sono molto dispiaciuto di doverlo rinviare. La vostra regione ha fatto un enorme progresso per ritornare alla stabilità economica. Alla fine della terapia e con la mia guarigione, intendo rifissare i miei appuntamenti in Europa per riaffermare l’impegno di JP Morgan nella crescita economica nel Sud Europa”.
Lo scorso trimestre avevamo un’esposizione complessiva nei confronti dell’Italia di circa 8,8 miliardi di dollari, un aumento del 24% rispetto al 2013 (7,1 miliardi nel marzo 2013 ndr). Continueremo -assicura – ad essere presenti in Italia. Non è una questione puramente binaria, “o dentro o fuori”: il nostro business si basa su relazioni costruite nel corso del tempo, ci si adatta, non si scappa.
Le riforme che il vostro governo sta introducendo aiuteranno la ripresa dell’Italia, ma c’è ancora molto lavoro da fare per ottenere il giusto equilibrio. L’Italia ha attirato su di sè molto interesse per molti buoni motivi, compreso il fatto che avete imprese di alto standing globale e il governo ne sostiene la crescita”.
Gli investitori americani “in questo momento considerano Europa, Cina e Giappone le aree più importanti, e sarà così ancora per un po’ di tempo. È un errore ritenere che l’Europa sia “mezza morta”. Certamente l’Europa ha una crescita piuttosto lenta, ma questo fa parte del suo ciclo economico.
L’euro è fondamentale per JP Morgan: metà del business della nostra investment bank è fuori dagli Stati Uniti, una congrua fetta del nostro business internazionale è in Europa dove abbiamo una presenza significativamente maggiore che in Asia. Ma l’Europa – afferma -deve essere competitiva, come tutti nel mondo.
I governi europei dovrebbero analizzare con attenzione ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato. Tutti sappiamo cosa accade quando le cose non funzionano, come per esempio i recenti sviluppi in America del Sud. L’Europa deve risolvere i suoi problemi, e in questo non è diversa dagli Stati Uniti: l’Europa deve focalizzarsi su fiscal compact, normativa bancaria e una regolamentazione adeguata per migliorare la crescita”.
(TMNews)