NEW YORK (WSI) – La Francia ha sventato un complotto terroristico indirizzato contro la Torre Eiffel, il Louvre e persino una centrale nucleare.
La polizia francese sarebbe infatti riuscita a decifrare dei messaggi in codice di un ventinovenne macellaio algerino che vive in Vaucluse, nel sud della Francia, conosciuto solo come Ali M, ma che sarebbe uno dei membri del più alto rango di al-Qaeda nel Maghreb islamico, chiamato AQIM.
L’uomo avrebbe suggerito una serie di punti di riferimento francesi, tra cui la Torre Eiffel e il museo del Louvre a Parigi, oltre al fatto di lanciare attacchi terroristici alla popolazione “modesta e povera francese”, concentrandosi nei mercati o discoteche, così come sulle pattuglie di polizia.
Ma non finisce qua, vi sarebbero anche riferimento al festival del teatro di Avignone e a “eventi culturali che si svolgono nel sud della Francia, in cui migliaia di cristiani si riuniscono in estate per un mese”.
Il suo contatto gli avrebbe poi chiesto di andare assieme ad un compagno in Algeria, per “beneficiare di un addestramento militare e per una formazione in tecniche di combattimento”. Dopo di che, sarebbe dovuto tornare in Francia ad “attendere istruzioni”.
Anche se i piani erano ancora in fase di discussione, la polizia francese ha arrestato a giugno l’algerino, ovvero un mese prima che fosse dovuto volare in Tunisia per poi andare in Algeria.
L’avvocato dell’uomo ha dichiarato che era gli stato fatto un lavaggio del cervello. “L’arresto è stato un sollievo per lui”.
Comunque, una nuova normativa, che sarà presentato al parlamento francese nei prossimi giorni, consentirà ai ricercatori di utilizzare pseudonimi per andare sotto copertura nei siti pro-jihadisti.
Marc Trevidic, uno dei più importanti giudici anti-terrorismo francesi, ha detto che il caso di Ali M è ben lungi dall’essere un qualcosa di isolato: “Ci sono altre persone, senza ombra di dubbio, sul nostro suolo, pronte a danneggiare gli interessi francesi”.