La crescita è nulla, la produzione industriale è crollata e la disoccupazione giovanile è alle stelle: nonostante tutto questo il premier Renzi e il suo dirimpettaio al Tesoro Padoan continuano a negare che ci sia bisogno di una manovra correttiva, come invece gli analisti hanno fatto capire nei giorni scorsi.
“Per favorire la crescita “non ci sono scorciatoie”, ha detto Pier Carlo Padoan, intervenendo all’assemblea dell’Abi.
Il problema è che sembra non ci siano più soluzioni per rilanciare la crescita, individuata come fattore fondamentale per potere ridurre i livelli di debito. E tutti gli economisti sono d’accordo con l’ex Ocse: la crescita anemica degli ultimi vent’anni è il vero problema dell’Italia.
I tre pilastri indicati da Padoan sono l’apertura del mercato, le riforme strutturali e più investimenti.
Tuttavia malgrado le negazioni da parte degli esponenti del governo, è indubbio che il timore di un aggiustamento dei conti in autunno sta salendo. C’è un problema: Roma non può permettersi una manovra correttiva.
Secondo gli analisti di JP Morgan ci vorrebbe un aggiustamento di 10 miliardi di euro in finanziaria.
Ma Padoan fa orecchie da mercante, ricordando che se “la crescita e’ debole e incerta e la disoccupazione elevata soprattutto tra i giovani”, il problema è anche europeo.
“Per questo abbiamo posto la crescita e l’occupazione come una priorita’ del semestre a presidenza italiano ed e’ stata accolta dalla riunione Ecofin che ho presieduto nei giorni scorsi, auspico che sia una priorita’ anche per il prossimo ciclo parlamentare dell’Unione e della Commissione che si insediera’ prossimamente”.
Ed e’ la crescita la ricetta contro il debito: “Una crescita sostenuta e’ la via maestra per abbattere il debito pubblico”. Per Padoan, “il grado di sostenibilita’ del debito italiano e’ tra i piu’ elevati dei Paesi avanzati. Per questo si tratta di rafforzare la crescita e la stabilita’ finanziaria”.
A frenare l’economia, il peso delle tasse: “La pressione fiscale deve essere ridimensionata e dovra’ essere concomitante con la riforma fiscale all’esame del Parlamento” ha detto il ministro. “L’eurogruppo ha esaminato i migliori interventi di riduzione fiscale intervenuti, tra cui il taglio del cuneo fiscale italiano”, ha sottolineato Padoan.