MOSCA (WSI) – Mosca sta valutando la possibilità di attacchi mirati in Ucraina per vendicarsi dei colpi di artiglieria che hanno attraversato la frontiera e ucciso un uomo nella regione di Rostov. Lo riporta Kommersant, citando una fonte vicina al Cremlino. La fonte ha detto che la Russia “sa esattamente da dove sono partiti i colpi”.
Un’idea simile è stata suggerita anche dal vice presidente del senato Yevgeny Bushmin, un rappresentante della regione di Rostov. A suo parere, armi di precisione sono in grado di fermare il fuoco da parte ucraina.
La regione russa di Rostov è finita sotto il fuoco domenica mattina, quando l’esercito ucraino e le milizie stavano combattendo per il controllo del valico di frontiera Izvaryno.
Una cartuccia sparata dall’Ucraina è esplosa nel cortile di una casa. L’esplosione ha ucciso un residente locale: Andrei Shulyatyev nato nel 1967.
Un’altra granata ha colpito una casa vicina e ferito una madre e una figlia. La donna di 87 anni è stata portata in un ospedale.
La sua condizione è grave: ha fratture ossee e una commozione cerebrale.
La Russia ha simulato un attacco aereo su navi “nemiche” nel Mar Nero. Lo ha reso noto il Ministero della Difesa di Mosca. Il tutto dopo che nei giorni scorsi replicando all’eventualità di un intervento nella penisola di Crimea, ventilato dal nuovo ministro della Difesa ucraino, il capo della diplomazia russa Sergey Lavrov avvertiva: “Non consiglierei a nessuno di farlo”.
Uno squadrone di bombardieri strategici Tupolev Tu-95MS supportati dai jet Sukhoi Su-27 e Su-24, navi di superficie e forze missilistiche e di artiglieria sulla costa, forze della Flotta del Mar Nero ha praticato un attacco missilistico simulato su “una forza navale nemica” nel Mar Nero, ha fatto sapere il servizio stampa del ministero.
La penisola ucraina è stata annessa alla Russia a marzo dopo un referendum non riconosciuto a livello internazionale.
Non è più la Germania, ma l’Italia a bloccare sanzioni più dure contro la Russia per la crisi in Ucraina. Questa l’accusa mossa da diplomatici europei e riportata oggi dal Financial Times.
“Fin dal primo giorno è stato chiaro che gli italiani avrebbero assunto una posizione estrema”, ha detto al quotidiano della City un diplomatico dell’Europa occidentale. Diplomatici di paesi europei favorevoli a misure più dure contro il Cremlino hanno accusato Roma di tirarla per le lunghe per quanto riguarda la cosiddetta “fase tre” delle sanzioni – in cui ad essere colpiti non sarebbero più singoli individui ma settori dell’economia russa – per placare l’industria italiana, molto esposta sul mercato russo.
Lo scorso fine settimana, l’Ue ha inserito altri 11 nomi nella lista delle 61 personalità russe e ucraine colpite dalle sanzioni, molti dei quali sono di leader separatisti filorussi di Donesk e Luhansk. L’ambasciatore italiano all’Ue, Stefano Sannino, ha tenuto a sottolineare che la decisione di “mettere 11 nuovi nomi sulla lista” è stata adottata “all’unanimità dopo tre ore di discussione, e sottolineo all’unanimità”. Altre fonti italiane interpellate dal Ft hanno respinto con forza l’accusa; una di loro ha fatto sapere che il presidente del Consiglio Matteo Renzi “ha discusso la questione con Merkel” venerdì scorso, ribadendo che la posizione italiana è “assolutamente in linea” con quelle di Germania e Francia.
(TMNews)