KIEV (WSI) – A sei giorni dalla tragedia dell’aereo malese disintegrato da un missile sull’Ucraina orientale, nei cieli al confine con la Russia sono stati distrutti anche due caccia governativi Sukhoi-25: ad ammetterlo sono state le stesse autorita’, secondo cui il duplice abbattimento e’ avvenuto ancora una volta nella regione russofona di Donetsk, non lontano dal sito ove giovedi’ scorso era precipitato il Boeing 777-200 della ‘Malaysia Airlines’ con 298 persone a bordo, nessuna delle quali sopravvissuta. I primi a rivendicarlo sono stati i ribelli separatisti, ma secondo Kiev l’attacco sarebbe invece partito direttamente dalla Russia.
Si tratta di un ennesimo acuirsi della crisi nella Repubblica ex sovietica, dietro cui sembra profilarsi un coinvolgimento ancora maggiore di Mosca, oppure un’ampia disponibilita’ di armi sofisticate nelle mani dei miliziani filo-russi e getta un’ombra ancora piu’ plumbea sull’evoluzione del conflitto.
Conflitto che prosegue rabbioso anche a terra: stando al comando di quella che e’ stata battezzata ‘operazione anti-terrorismo’ contro i secessionisti del bacino del Donbass, costoro avrebbero abbandonato “in massa” le postazioni alla periferia di Donetsk, e si sarebbero ritirati in direzione del centro del capoluogo, dove avrebbero preso a scavare trincee nei pressi della sede principale dell’Universita’.
“Non si puo’ escludere”, si osserva in un comunicato militare, “che movimenti del genere indichino il diffondersi del panico e il tentativo di lasciare il teatro delle operazioni militari”. Dal canto loro testimoni oculari hanno riferito che durante la notte la citta’ e’ stata bombardata a tappeto: centrato in particolare un impianto chimico, nel quale e’ scoppiato un incendio. Intensi combattimenti anche a Lugansk, l’altra roccaforte principale degli insorti.
Sul piano delle indagini relative alla tragedia del 17 luglio, sono state consegnate agli esperti dell’Aaib, la divisione del ministero dei Trasporti britannico che si occupa delle sciagure aeree, le scatole nere del Boeing malese: il registratore dei parametri di volo e il rilevatore dei suoni in cabina di pilotaggio saranno aperti nei laboratori di Farnborough, un’ottantina di chilometri a sud-ovest di Londra, per procedere allo scarico dei dati e alla loro analisi.
Alle operazioni parteciperanno anche tecnici dell’Ovv: l’Ufficio olandese per la Sicurezza che cooordina l’inchiesta internazionale, insieme a colleghi provenienti da altri Paesi.
Mentre alla volta di Eindhoven, nei Paesi Bassi, e’ decollato da Kharkiv un primo cargo militare con a bordo i resti di alcune delle vittime, cui in giornata dovrebbe fare seguito un secondo, fonti dell’intelligence britannica hanno denunciato che i secessionisti ucraini avrebbero confuso parti di altri aerei tra i detriti del 777 malese, allo scopo di alterare i risultati investigativi manipolando i reperti.