NEW YORK (WSI) – Ormai le notizie che provengono dall’Est Europa ci fanno capire che in Ucraina la Russia è in guerra.
Gli Stati Uniti sostengono che l’esercito russo abbia sparato contro i militari ucraini al confine con il Paese che cercavano di fermare l’avanzata dei ribelli filorussi.
“Abbiamo nuove prove che i russi stanno inviando diversi lanciarazzi più potenti alle forze separatiste ucraine, e abbiamo le prove che la Russia sta sparando dai confini per attaccare le posizioni dei militari ucraini”, ha detto la portavoce del dipartimento di Stato americano, Marie Harf durante una conferenza stampa.
Le novità fornite dal dipartimento di Stato provengono da fonti di intelligence americane ma, ha aggiunto Harf, “non posso dire su cosa si basano le informazioni” che abbiamo ricevuto.
Da sempre il Cremlino smentisce di sostenere i ribelli dell’Est Ucraina o di aver avuto un ruolo nell’abbattimento del volo della Malaysia Airlines con a bordo 298 persone. Secondo gli Stati Uniti, invece, l’aereo sarebbe stato colpito da un missile terra aria fornito da Mosca e sparato per errore dai separatisti.
Le forze ucraine hanno ripreso il controllo della città di Lyssychansk, 105mila abitanti a meno di 100 chilometri da Lugansk, una delle roccaforti dei separatisti nell’Est dell’Ucraina.
“I militari ucraini hanno issato la bandiera ucraina sul municipio di Lyssytchansk”, ha riferito un comunicato della presidenza ucraina.
Intanto a Lugansk, secondo le autorità municipali, ci sono stati due morti e sette feriti nei combattimenti delle ultime 24 ore, mentre a Donetsk, l’altro bastione dei secessionisti filorussi, un uomo è stato ucciso da un colpo di mortaio e due ragazze sono rimaste ferite.
SI DIMETTE IN TOTO IL GOVERNO
Il premier Arsenij Jatsenjuk ha annunciato ieri le sue dimissioni dopo che due partiti hanno abbandonato la coalizione che sostiene l’attuale governo ucraino. Il presidente Petro Porošenko avvierà le procedure per organizzare nuove elezioni nei prossimi mesi. Jatsenjuk ha annunciato la sua decisione dopo che il parlamento non era riuscito ad approvare una legge sulle riserve energetiche del paese e sull’incremento dei finanziamenti all’esercito.
Sempre ieri gli ambasciatori dei paesi dell’Unione europea, dopo una riunione a Bruxelles, hanno deciso di approvare nuove sanzioni contro Mosca. A essere colpiti saranno 15 enti e 18 persone coinvolte nella crisi nell’est dell’Ucraina.
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La Russia intanto continua a negare il coinvolgimento nell’abbattimento dell’aereo malese che è costato la vita a quasi 300 persone. Anche se non ci sono prove confutabili, i ribelli filo russi da soli non avrebbero mai potuto impossessarsi di simili armamenti e l’aereo di linea usciva dall’ovest del Paese filogovernativo per entrare nell’area presieduta dai militanti che chiedono il ritorno sotto l’ala del Cremlino.
Il ministro della difesa Sergey Shoygu ha inoltre anche negato che i missili che hanno abbattuto due aerei militari ucraini il 23 luglio siano stati sparati dalla Russia. Due aerei sono stati abbattuti vicino al villaggio di Dmytrivka, al confine con la Russia, in una zona controllata dai separatisti.