NEW YORK (WSI) – Sale più delle attese il Pil Usa del secondo trimestre. Tra aprile e giugno la crescita – secondo la prima lettura del Dipartimento del commercio – è stata del 4% in rialzo dal -2,1% del primo trimestre (dato rivisto dal -2.9%), quando l’economia d’oltreoceano aveva segnato il passo per via di un inverno estremamente rigido. Si tratta di un risultato superiore alle stime: gli analisti si aspettavano infatti un aumento del +3%.
A trainare la crescita è stata soprattutto la componente dei consumi privati che, nel secondo trimestre, ha segnato un aumento del +2,5% dopo il +1,2% dei primi tre mesi dell’anno.
Secondo i dati del governo, nel trimestre in considerazione, l’indice Pce dei prezzi dei prodotti di uso personale è cresciuto al ritmo annualizzato del 2,3%, in decisa accelerazione rispetto al primo trimestre e sopra l’obiettivo di lungo termine dell’inflazione del 2%. Sul fronte delle esportazioni, queste sono salite nel trimestre del 9,5% mentre le importazioni sono cresciute in misura maggiore, pari all’11,7%.
La variazione nelle scorte aziendali, valutata 93,4 miliardi di dollari contro i 35,2 miliardi del primo trimestre, ha aggiunto 1,66 punti percentuali al pil nel periodo, segno che le aziende prevedono una ripresa sostenuta nel tempo che porti a un incremento della domanda. Al netto della variazioni nelle scorte, l’incremento è stato del 2,3% contro la contrazione dell’1% registrata nei tre mesi precedenti. Gli investimenti aziendali nel periodo sono invece cresciuti del 5,5% mentre gli investimenti residenziali fissi sono aumentati del 7,5% dopo due trimestri consecutivi di flessione. Positivo anche il contributo del governo, che ha aumentato le sue spese e i suoi investimenti nel trimestre dell’1,6%.
Per quanto non è visto condizionare il dibattito della Federal Reserve, che termina la sua due giorni oggi, questo Pil potrebbe sostenere la tesi di chi crede che i tassi potrebbero tornare a salire a inizio 2015. Tra l’altro, per la prima volta da inizio 2012, l’inflazione nel trimestre ha superato il target del 2% fissato dalla Fed.
Dollaro in decisa accelerazione immediatamente dopo la pubblicazione del dato sul Pil. Il biglietto verde rispetto all’euro è scivolato fino al minimo della seduta di 1,3371 dagli 1,34 indicati prima della statistica, per poi assestarsi in area 1,3380. Il dollaro ha registrato lo stesso movimento rispetto allo yen, nei confronti del quale si è apprezzato fino a 102,50 dai 102,25 indicati prima del dato, vale a dire è salito ai massimi dal 4 giugno.