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Pensioni, da settembre “più flessibilità in uscita”

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ROMA (WSI) – Basta con gli interventi tampone sulle pensioni: con la prossima legge di Stabilità, a ottobre, arriverà una nuova norma che consentirà la flessibilità in uscita. Il governo ci sta lavorando da tempo con l’obiettivo di trovare una soluzione strutturale, che parta dalle situazioni emergenziali, ma che sia di utilizzo universale.

Sul tavolo del ministro del Welfare, Giuliano Poletti, ci sono diverse opzioni. L’idea per ora è quella di utilizzare non uno strumento unico per tutti, ma una “tavolozza di colori”, di modo che ognuno possa utilizzare quello più adatto alla propria situazione.

«Non tutti esodati, non tutti prepensionati» sintetizza con una sorta di slogan Poletti. Intanto la prossima settimana il Consiglio dei ministri darà il via libera ad altri 600 milioni per la cig in deroga e contestualmente sarà varato un decreto interministeriale con i nuovi criteri per l’accesso all’ammortizzatore sociale.

Ministro, deroga dopo deroga, salvaguardia dopo salvaguardia, si sta smontando la legge Fornero sulle pensioni. Dato ormai per assodato che quella riforma è fatta da meriti ma anche di “buchi neri”, non sarebbe meglio affrontare il tutto con una soluzione strutturale uguale per tutti?

«Ci stiamo lavorando, consapevoli che si tratta di interventi onerosi dal punto di vista economico e finanziario. Dobbiamo rendere più flessibile la possibilità di pensionamento, trovando gli strumenti adatti e coerenti alle diverse situazioni. Un conto è parlare di esodati, ovvero di persone rimaste in mezzo ad un guado in seguito al varo della riforma, un conto è parlare di situazioni socialmente problematiche come quelle ad esempio di chi ha perso il lavoro in età avanzata ma non tanto da poter accedere alla pensione. Per questo abbiamo individuato strumenti differenziati».

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