ROMA (WSI) – L’effetto sui consumi del bonus Irpef da 80 euro? “Quasi invisibile”. A dirlo è la Confcommercio, secondo la quale la strategia è “giusta” ma “è stata realizzata male”.
Immediata la risposta del premier italiano Matteo Renzi: “Ci sono 11 milioni di italiani che la pensano in modo diverso perché hanno ricevuto un modo per andare avanti con determinazione. Non siamo ancora fuori dalle difficoltà, c’è ancora molto da fare, ma lo faremo con ancor più decisione”. Solo ieri, in un’intervista a Repubblica, il presidente del Consiglio aveva d’altronde risposto ai cosiddetti “gufi” chiedendo di “aspettare i risultati consolidati” prima di dire che la riduzione delle tasse sul lavoro non ha fatto ripartire la spesa delle famiglie.
Secondo l’organizzazione dei commercianti, la crescita tendenziale dei consumi dello 0,4% registrata a giugno è “troppo poco rispetto alle attese. Sono segnali positivi ma straordinariamente deboli e insufficienti per affermare che la domanda delle famiglie sia giunta a un incoraggiante punto di svolta”.
Nessuna inversione di marcia, dunque. E, ha sottolineato il presidente della confederazione Carlo Sangalli, non c’è traccia dello “shock sui consumi” e della “stabilizzazione della fiducia” auspicati dal governo. Il che, “dopo un lungo ed eccezionale periodo recessivo, non può non preoccupare molto”. Anche perché, per i commercianti, servirebbe un’estensione del bonus “a tutte le categorie”. La cui fattibilità è stata però smentita solo due giorni fa dallo stesso premier e sta provocando tensioni tra le diverse anime del governo.