NEW YORK (WSI) – Decine di computer nell’ufficio del Primo Ministro ucraino e, almeno, altri dieci nelle ambasciate all’estero, sono stati colpiti da spionaggio informatico, con tutta probabilità, come riporta il Financial Times, proveniente dalla Russia.
L’attacco informatico avrebbe colpito anche le ambasciate di almeno nove Paesi nell’Europa orientale, tra cui Germania, Polonia, Belgio, oltre alla Cina.
La tensione tra i due Paesi sembrano non scemare, anzi, e nonostante le sanzioni economiche punitive adottate contro Mosca la situazione sembra sempre più incandescente.
Snake, sarebbe il nome del programma utilizzato dagli hacker legati al governo russo con l’obiettivo primario di ricevere informazioni sull’Ucraina o meglio ancora creare una sofisticata e aggressiva campagna di spionaggio digitale contro Kiev.
Si tratta di “un’arma” molto precisa: “La cosa interessante di Snake è come si sta diffondendo”, ha dichiarato Peter Roberts, un esperto di spionaggio informatico al Royal United Services Institute, “se si prende un virus normale, la sua diffusione è abbastanza incontrollabile. Snake invece segue un percorso molto mirato, rivolto a sistemi di sicurezza e di difesa dei governi in un modo molto specifico”.
Alan Neville, analista di Symantec, azienda americana per la sicurezza informatica, ha dichiarato: “Pensiamo che l’attacco sia stato intenzionale e molto mirato. Chi opera Snake è interessato ad infettare e penetrante il più possibile i sistemi diplomatici”.