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Wall Street avanza, trainata dal biotech

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NEW YORK (WSI) – Chiusura in rialzo per la Borsa Usa, che si lascia alle spalle la terza seduta su quattro in territorio positivo. A trainare gli acquisti, la delusione del dato delle vendite al dettaglio, risultate piatte a luglio, allontanano i tempi di una stretta monetaria della Fed. In luce, il settore aerospaziale e biotech.

Nel finale, il Dow, che ha riportato in positivo il bilancio da inizio anno, segna un aumento dello 0,55% a 16.652 punti, il Nasdaq guadagna l’1,02% a 4.434 punti mentre lo S&P 500 sale dello 0,69% a 1.947 punti.

Gli investitori si concentrano inoltre sulle trimestrali (quella dei grandi magazzini Macy’s ha deluso). Sembrano ignorare il calo a sorpresa del Pil giapponese: il -6,8% annuale registrato nel secondo trimestre e’ la peggiore performance dallo tsunami che colpi’ il Paese oltre tre anni fa gettando dubbi sull’Abenomics. La Bank of England invece ha tagliato le stime sulla crescita dei salari, riducendo le attese per una stretta monetaria quest’anno.

Sul fronte macro, deludono i consumi. Nel mese di luglio, le vendite al dettaglio sono rimaste ferme su base mensile. Si tratta del risultato più debole da sei mesi. A pesare, il calo delle vendite delle auto. Escluse le vendite di autovetture, il dato è risultato in crescita dello 0,1% mensile. Si tratta di un risultato inferiore alle stime del mercato, che puntava su una crescita dello 0,2%.

In secondo piano la crisi ucraina: il ministro degli esteri polacco ha detto che la minaccia russa di invadere l’Ucraina si è affievolita, mentre il convoglio di aiuti inviato da Mosca nell’est del paese attraverserà il confine sotto l’egida della Croce Rossa.

In Iraq il nuovo primo ministro ha ricevuto l’appoggio sia degli Stati Uniti che dell’Iran, nonchè dei comandati sciiti che per lungo tempo sono stati fedeli a Nuri al-Maliki, il precdente capo del governo che rifiuta di farsi da parte. Il sostegno ricevuto da Haider al-Abadi aumenta le possibilità di evitare che il paese cada ancor più nel caos.

“Il mercato sembra sollevato per ciò che accade all’estero. Focalizzandoci sui fondamentali vediamo in ogni debolezza un’opportunità d’acquisto”, spiega David Lebovitz, strategist di JP Morgan Funds.

Intanto, i Treasury cancellano le perdite dopo vendite al dettaglio invariate e sotto le stime a luglio negli Stati Uniti. Il dato su spese tiepide da parte dei consumatori sembra sostenere la tesi secondo cui la Federal Reserve restera’ paziente e non alzera’ i tassi di interesse prima del previsto. A pesare sui Treasury potrebbero pero’ essere le aste previste in settimana: dopo quella di titoli a tre anni di ieri, oggi e’ attesa alle 19 italiane l’asta di titoli a 10 anni per un valore da 24 miliardi di dollari. Domani il Tesoro americano piazzera’ sul mercato trentennali per 16 miliardi di dollari. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – in ribasso al 2,431%. Il titolo a tre mesi e’ fermo allo 0,0304%.

Sul fronte societario, riflettori puntati su Macy’s. Nel secondo trimestre, la catena di magazzini americana, ha segnato un rialzo del 9,1% dell’utile operativo verso un anno prima a 571 milioni di dollari su un fatturato cresciuto del 3,3% a 6,27 miliardi. Lo comunica il gruppo Usa, il cui utile netto e’ salito nel periodo a 292 milioni, da 281. Nel primo semestre l’utile operativo e’ aumentato dell’8,1% a 1,01 miliardi su un fatturato quasi stabile (+0,7%) a circa 12,55 miliardi. L’utile netto e’ passato a 516 milioni, da 498.

Il petrolio a settembre segna un +0,04% a 97,41 dollari al barile, l’oro a dicembre aumenta dello 0,25% a 1.313,90 dollari l’oncia.