MILANO (WSI) – Chiusura in rialzo per le Borse europee, spinte dall’andamento positivo di Wall Street, dove l’indice S&P 500 ha superato quota 2.000 punti per la prima volta nella storia. A incoraggiare gli ordini in acquisto sono inoltre state le parole del presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che nei giorni scorsi da Jackson Hole e’ tornato a ribadire di essere pronto a varare nuove misure straordinarie a sostengo dell’economia del Vecchio Continente.
Cosi’ i listini europei hanno rialzato la testa e hanno chiuso sui massimi, con Milano che ha vantato la performance migliore. Il Ftse Mib ha chiuso sui massimi, in rialzo del 2,3% a 20.375 punti, mentre lo spread e’ calato a 152 punti.
A Piazza Affari si sono distinte le azioni di Banca Mps (+5,7%) beneficiando sia dell’andamento dei titoli di stato, sia della speculazione sul futuro dell’istituto, dopo le parole del neopresidente di Fondazione Mps, che ha auspicato un allargamento del patto di sindacato anche al socio storico Axa, che detiene il 3,7% del capitale. Sono inoltre state gettonate le Bper, che hanno messo a segno un +4,4%. Enel e’ salita del 3,7%, mentre secondo indiscrezioni si avvicina la cessione del 66% della prima societa’ elettrica della Repubblica slovacca.
Telecom Italia ha invece guadagnato meno del listino (+1,1%), nell’attesa degli sviluppi sulla partita in Brasile, con l’azienda di telefonia fissa Gvt che e’ nel mirino sia della controllata Tim Brasil, sia di Telefonica.
Sul fronte dei cambi, l’euro ha terminato le contrattazioni in Europa sui minimi da 11 mesi sulla soglia di 1,32 dollari (1,3264 venerdi’ scorso),violata al ribasso nel corso della giornata. Gli investitori comprano a piene mani i biglietti verdi, dopo che il governatore della Federal Reserve, Janet Yellen, ha evocato la possibilita’ di un aumento anticipato dei tassi di interesse qualora i miglioramenti del mercato occupazionale dovessero registrare un’accelerazione. La divisa europea vale inoltre 137,22 (137,64), mentre il dollaro-yen si attesta a 103,93 (103,98 venerdi’). Il petrolio (wti) passa di mano a 93,47 dollari al barile in rialzo delo 0,2%
In questo scenario continuano gli acquisti sui titoli di Stato e in Europa si registrano nuovi minimi storici per i rendimenti. Il Btp a 10 anni scende sotto la soglia del 2,50% – a 2, 46% in ribasso -4,40% – con uno spread rispetto al Bund tedesco in area 153 punti. Anche il tedesco aggiorna il minimo storico con un rendimento allo 0,9590%. Rendimenti in calo anche per il Bonos spagnolo con il titolo decennale che scende sotto quota 2,30%.
[ARTICLEIMAGE] Bene le borse europee con indici in robusto rialzo grazie alle parole del presidente della Bce Mario Draghi di venerdi’ dagli USA che appunto ha aperto all’ipotesi di una maggiore flessibilita’ nelle politiche di consolidamento dei conti pubblici se finalizzata a rafforzare l’economia e l’occupazione.
Secondo l’analisi tecnica, quota 20600 è il pivot: fino a quando regge la resistenza a 20600, appare probabile una flessione verso 18800 e anche 18400. Scenario alternativo: solo il superamento di 20600 potrà invalidare lo scenario ribassista. In questo caso, dovrebbe perfezionarsi un recupero verso quota 21900 prima e 22600 successivamente. Commento tecnico: Gli indicatori tecnici giornalieri sono negativi e non evidenziano alcun segnale d’inversione.
Sul fronte macro europeo, scende ad agosto l’indice Ifo tedesco. L’indice sulle aspettative si indebolisce a 106,3 punti rispetto a 108 del mese precedente. In peggioramento anche l’indice sulle condizioni attuali dell’economia da 112,9 a 111,1. L’indice risulta anche peggiore rispetto al consensus degli analisti.
Gli ordini al settore costruzioni in Germania accusano a giugno una contrazione dell’11,9% rispetto al mese precedente secondo i dati diffusi dall’Ufficio Statistico. Si ridimensiona l’incremento su base annuale che frena a un +1,5%.
Miste le borse asiatiche, con l’indice MSCI di riferimento per l’aria Asia pacifico piatto. Stessa cosa per la borsa di Shanghai, mentre a Hong Kong, l’indice HSI guadagna lo 0,43%. Seduta invece positiva alla borsa di Tokyo. L’indice Nikkei al termine delle contrattazioni registra un progresso dello 0,48% superando i 15.600 punti.
Sul fronte valutario, l’euro tocca i minimi degli ultimi 11 mesi sul dollaro e cede ora lo 0,3% a 1,3204 dopo aver segnato quota 1,3184. Sul mercato dei cambi influisce la diversità di azione delle banche centrali sulle due sponde dell’Atlantico. Mentre la Fed potrebbe rialzare i tassi nel 2015 grazie alla ripresa dell’economia Usa, la Bce prepara mosse straordinarie contro la recessione e la deflazione in Europa. Il biglietto verde guadagna anche sullo Yen (+0,3% a 104,2) raggiungendo i livelli di gennaio.
Continua a restringersi lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco. Il differenziale si attesta a 156 punti. Acquisti sostenuti sui titoli di Stato con il Bund che mostra un rendimento in calo allo 0,96% e di conseguenza scende il rendimento del decennale italiano al 2,51%.
Quotazioni del petrolio in calo. Il greggio Wti cede lo 0,4% a 93,28 dollari anche a causa di problemi tecnici che hanno fermato, per circa quattro ore, il mercato Cme di Chicago, dove viene scambiata la maggior parte dei contratti futures sul petrolio. Arretra anche il Brent del Mare del Nord a 101,65 dollari.
Oro in ribasso sui mercati asiatici. Il metallo con consegna immediata cede lo 0,5% a 1274 dollari l’oncia. Sulle quotazioni incidono le sempre maggiori probabilità di un rialzo dei tassi da parte della Fed Usa e di una sua stretta negli acquisti di asset.