ROMA (WSI) – Che i conti andassero male ormai era cosa nota: il bilancio 2013, approvato a fine luglio, segnava infatti una perdita di 77,6 milioni di euro (anzi, meno 105 prima delle imposte). Il che, sommata alla perdita dell’anno precedente, fa un rosso di 156 milioni in 24 mesi.
E non è nemmeno più una novità la montagna di debiti totali: 781,5 milioni (comprensivi dei debiti rispetto ai fornitori, agli istituti di previdenza e, soprattutto, alle banche, sia in forma diretta sia attraverso i 462 milioni di contratti di leasing con il gruppo Intesa, che è anche socia al 20% del gruppo).
La sgradevole sorpresa di Ntv (la società che gestisce Italotreno) è il primo trimestre 2014. Come scrive nero su bianco la società di revisione Deloitte, nella sua relazione al bilancio, «le rendicontazioni contabili del primo trimestre 2014 evidenziano una perdita di periodo tale da ridurre il capitale sociale di oltre un terzo, con conseguente emersione della fattispecie prevista dall’articolo 2446 del codice civile» (che prevede la riduzione del capitale, se entro l’esercizio successivo la perdita non diminuisce).
La società fondata da Montezemolo, Della Valle e Punzo ospita nell’azionariato i treni francesi (con il 20%, come Intesa) ma anche Generali con il 15% (la compagnia di Trieste ha peraltro fornito al gruppo fidejussioni pari a 40,8 milioni nei confronti dell’Agenzia delle entrate su debiti di Ntv) e altri soci con importi minori. Ed è già corsa ai ripari, con un nuovo piano industriale e soprattutto con la rinegoziazione con le banche dell’esposizione debitoria, non più sostenibile anche alla luce di un andamento di business che non è quello immaginato in origine.
La moratoria su interessi e linea capitale è già in vigore e durerà fino a dicembre (insieme all’impegno dei soci, ove servisse, a mettere altri 10 milioni di denaro fresco nell’azienda). Ma il negoziato vero e proprio deve ancora entrare nel vivo, e non sarà semplice. E, c’è da scommetterlo, alla fine vedrà un altro assetto dell’azionario di Ntv.
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