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Borsa Milano chiude in calo, Ftse Mib cede lo 0,51%

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NEW YORK (WSI) – Piazza Affari chiude in calo sulla scia dei dati deludenti del settore manifattiuriero in Europa e Asia e delle tensioni sul fronte geopolitico (Ucraina). Euro a 1,3134 dollari. Wall Street chiusa per il Labour Day.

Il listino Ftse MIB cede lo 0,51% a quota 20.346 punti. Il quadro tecnico di medio termine resta negativo. Spread tra Btp e Bund in calo in area 150 punti base. Gli investitori milanesi approfittano della lettura non brillante dell’indice Pmi della zona euro per far scattare le prese di beneficio.

Londra, Parigi e Francoforte sulla parità. L’indice FTSE-100 che guadagna lo 0,08% a 6.825,31 punti, l’indice CAC 40 segna -0,03% a 4.379,73 punti, mentre il Dax segna +0,09% a 9.479,03 punti.

“In estate l’azionario è salito. Non ci sono brutte notizie in particolare. Si prende un po’ di beneficio al ritorno dalle ferie approfittando del Pmi”, spiega a Reuters un trader di Piazza Affari.

Vendite sui titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto il 2,27% a 11,60 euro, Montepaschi il 2,54% a 1,109 euro, Popolare dell’Emilia Romagna l’1,64% a 6,28 euro, Intesa SanPaolo lo 0,79% a 2,246 euro, Unicredit lo 0,76% a 5,845 euro. In controtendenza Ubi Banca che ha invece mostrato un progresso dell’1,26% a 6,02 euro. Telecom Italia ha lasciato sul parterre l’1,14% a 0,865 euro dopo che Cesar Alierta, presidente di Telefonica, ha dichiarato che il colosso spagnolo non intende restare azionista di Telecom Italia in seguito all’acquisizione di Gvt, ex controllata brasiliana della francese Vivendi.

Fiat (-1,14% a 7,355 euro) debole: dopo aver superato lo scoglio del recesso, anche se i dati ufficiali si sapranno sul finire della settimana, ora il Lingotto prepara lo sbarco a Wall Street. La data più probabile per la quotazione di Fca (Fiat Chrysler Automobiles) negli Stati Uniti, come dichiarato sabato dall’Ad Sergio Marchionne, è il 13 ottobre.

In controtendenza Luxottica (+0,46% a 40,84 euro) con l’avventura di Andrea Guerra alla guida dell’azienda che è finita oggi.

Mediaset (invariata a 3,138 euro) sotto i riflettori dopo che il presidente di Telecom Italia, Giuseppe Recchi, in un’intervista a Il Corriere della Sera ha sottolineato che le nuove tecnologie accelerano la convergenza tra telefonia e contenuti e quindi non è da escludere un accordo commerciale con il gruppo di Cologno Monzese.

Il differenziale sale a 153 punti mentre il rendimento del titolo italiano si attesta sopra la soglia del 2,40% (2,42%).

Nuovo minimo storico del rublo sul dollaro americano, e la valuta russa perde terreno anche sull’euro mentre in Ucraina proseguono gli scontri tra forze filo russe e reparti ucraini. La Commissione europea ha lanciato un allarme sul “punto di non ritorno” in cui il quadro sembra precipitare, ma a pesare, secondo alcuni analisti, sono anche le indiscrezioni su una presunta proposta della Gran Bretagna di messa al bando delle banche russe dal circuito internazionale di comunicazioni dati Swift.

Nel corso degli scambi il dollaro statunitense ha segnato un picco a 37,51 rubli, bruciando il precedente massimo stabilito venerdì. In serata l’euro si attesta in rialzo a 48,9274 rubli, in questo caso ancora distante dal record di 51,1086 toccati nel marzo scorso. La valuta europea ha ceduto terreno nelle ultime settimane scontando la prospettiva di manovre espansive della Bce.

Dati macro
L’attività manifatturiera italiana è tornata a contrarsi deludendo le stime in agosto. L’attività presso le società spagnole si è espansa invece ancora, anche se a un ritmo più basso.

Il settore industriale ha così registrato una crescita per il nono mese di fila. Ancora in frenata il mercato immobiliare cinese con i prezzi delle case che sono scesi di nuovo. In India invece l’economia cresce a passo spedito.

Analizzando nel dettaglio le cifre spagnole, il ritmo dell’espansione dell’industria ha subito tuttavia un rallentamento, con l’indice PMI che è sceso a quota 52,8 dai 53,9 di luglio. Tenuto conto della debolezza riscontrata in altre aeree dell’Eurozona, come Francia e Italia, si tratta di numeri da giudicare positivamente.

Asia

La maggior parte delle Borse asiatiche avanza dopo che l’indice di riferimento della regione ha chiuso in ribasso il mese di agosto per la prima volta in quattro mesi.

Gli investitori stanno digerendo le notizie in ambito di politica monetaria provenienti dalla Cina. La banca centrale sta valutando se introdurre nuove misure di stimolo economico dopo i dati sul rallentamento dell’attività manifaturriera.

Taiwan ha registrato il report PMI migliore del continente questa mattina, con gli ordini all’industria che sono crescuti al ritmo più sostenuto degli ultimi 42 mesi. Male invece il settore in Indonesia, dove ha subito una contrazione per la prima volta nel 2014.

Il paniere MSCI della regione Asia Pacifico ha guadagnato lo 0,1%, con tre titoli che scambiano in rialzo su due che scivolano. Il listino ha ceduto lo 0,6% in agosto, la prima perdita da aprile. La Borsa di Tokyo ha chiuso in progresso dello 0,34%.

Due dati che misurano l’attività manifatturiera cinese non hanno rispettato le attese, il che suggerisce che la seconda maggiore economia al mondo sta perdendo slancio.

L’attenzione sarà concentrata anche sulle notizie di geopolitica. Se il conflitto in Ucraina dovesse inasprirsi, i governi dell’Ue hanno deciso di imporre nuove sanzioni contro la Russia.

Poche ore dopo l’accordo, un gruppo di ribelli filo russi ha attaccato navi dell’esercito ucraino.

Secondo gil analisti, il danno inflitto alla ripresa economica mondiale dalla situazione tesa nell’Est Europa sarà probabilmente minimo, tuttavia.

Sul valutario, euro in lieve flessione sul dollaro a $1,3124. Il biglietto verde avanza anche nei confronti della valuta giapponese, attestandosi a 104,17 yen.

Tra le materie prime, i futures sul greggio Wti cedono lo 0,15% a quota 95,82 dollari il barile. I prezzi dell’oro guadagnano lo 0,11% a quota 1.288,80.