NEW YORK (WSI) – Il Regno Unito farà pressioni sull’Unione Europea affinché i suoi leader prendano in considerazione l’esclusione della Russia dallo SWIFT, il network di comunicazioni e transazioni finanziarie internazionale.
La mossa, riporta Bloomberg, farebbe parte del pacchetto di nuove sanzioni che l’Unione Europea intende imporre alla Russia in caso di inasprimento delle ostilità al confine con l’Ucraina.
Se la misura dovesse entrare in vigore, Mosca non avrebbe più accesso al sistema di rete sicura cui fa tanto affidamento.
La società SWIFT, nata nel 1973 e interamente di proprietà delle banche (8.300 circa nel mondo), gestisce tutto il traffico interbancario internazionale in forma esclusiva.
L’operatività intercontinentale e internazionale può raggiungere in media le 15 milioni di transazioni al giorno. Tutte queste operazioni avvengono nel rispetto dello standard universale ‘swift’.
Le transazioni vanno scambiate, compensate e regolate a fine giornate tra i singoli istituti di credito che hanno preso parte all’operazione. Ogni banca a fine giornata deve pertanto sapere qual è il saldo della propria posizione.
La tensione è salita nuovamente nella zona calda dell’Est d’Europa, quando un gruppo di ribelli filo russi ha attaccato una serie di navi ucraine. È successo poche ore dopo che l’Ue ha deciso di imporre altre sanzioni in caso di inasprimento delle ostilità.
Nuovo minimo storico del rublo sul dollaro americano, e la valuta russa perde terreno anche sull’euro mentre in Ucraina proseguono gli scontri tra forze filo russe e reparti ucraini. La Commissione europea ha lanciato un allarme sul “punto di non ritorno” in cui il quadro sembra precipitare, ma a pesare, secondo alcuni analisti, sono anche le indiscrezioni su una presunta proposta della Gran Bretagna di messa al bando delle banche russe dal circuito internazionale di comunicazioni dati Swift.
Nel corso degli scambi il dollaro statunitense ha segnato un picco a 37,51 rubli, bruciando il precedente massimo stabilito venerdì. In serata l’euro si attesta in rialzo a 48,9274 rubli, in questo caso ancora distante dal record di 51,1086 toccati nel marzo scorso. La valuta europea ha ceduto terreno nelle ultime settimane scontando la prospettiva di manovre espansive della Bce.