MILANO (WSI) – Piazza Affari chiude in netto rialzo con l’indice Ftse Mib in guadagno dell’1,89% a quota 20.832 punti. Migliore in Europa.Euro a $1,3139.
L’intesa per un cessate-il-fuoco permanente in Ucraina e le speranze per un nuovo piano di allentamento monetario straordinario in Europa spingono in rialzo i listini del Vecchio Continente. L’indice pan europeo FTSEurofirst 300 ha chiuso in rialzo dello 0,7% a quota 1.385,84. Parigi, Londra e Francoforte tutte positive.
Tra le blue chip vola Mediobanca (+4,14%), seguita da Tod’s (+3,75%) ed Enel (+3,5%), spinta anche dalle dichiarazioni del premier Renzi che ha frenato sulla cessione di quote di Enel ed Eni (+1,26%) entro l’anno.
Sotto la parità invece Telecom Italia (-0,12%). Sul listino completo tonfo per Safilo (-25,7%) dopo l’accordo annunciato ieri con il gruppo Kering che prevede tra l’altro la fine anticipata del contratto di licenza con Gucci.
L’Europa freme in attesa della riunione di politica monetaria della Bce. Attenzione però che l’appuntamento di domani potrebbe deludere. Mario Draghi da solo non può fare miracoli anti deflazione. Nel frattempo in Ucraina i due leader di Kiev e Mosca hanno trovato al telefono un accordo per un cessate-il-fuoco delle ostilità che in cinque mesi hanno fatto almeno 2.600 morti.
Le frasi da colomba pronunciate da Draghi in agosto hanno alimentato le speculazioni di mercato circa l’arrivo di nuova liquidità nel sistema finanziario, possibilmente tramite l’acquisto di Bond.
Ma se da un lato le previsioni degli analisti pendono più dalla parte di un’azione, e i mercati già scontano in gran parte un simile scenario, non è detto che Draghi agisca veramente.
Il 75% degli economisti interpellati da Reuters si aspetta un QE. Secondo quanto riferito a Reuters da fonti interne alla banca centrale con sede a Francoforte, l’eventualità di un piano di acquisto di Bond è “difficile ma non impossibile”.
“Ci sono molti rumor di mercato sulla possibilità di un nuovo pacchetto di stimolo monetario”, dice in una e-mail Stephane Ekolo, chief European strategist di Market Securities. “Ma ho l’impressione che chi specula su un programma di Quantitative Easing rimarrà deluso”.
L’impressione è comunque che da sola la Bce, anche varando un piano di acquisto di titoli di stato sulla falsa riga del Quantitative Easing americano, non possa risolvere tutti i problemi della crisi europea.
Sul mercato del debito fisso, lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco è sceso sotto 150 punti base. Il differenziale si attesta a 149 punti per effetto della risalità del rendimento del Bund tedesco che supera quota 0,96%. Il rendimento del decennale italiano rimane invece in area 2,45%.
In ambito macro, il settore dei servizi italiano si è contratto in agosto, con l’indice PMi che è sceso a 49,8 dai 52,8 di luglio. Le attese erano per un risultato di 52.
Intanto è cresciuta a ritmi sostenuti l’economia dell’Australia. Nel secondo trimestre dell’anno il Pil registra un aumento su base annuale del 3,1%, superando la media delle stime degli analisti che indicavano un +3%.
La regione asiatica assiste a un bel balzo delle Borse principali. Il Giappone ha esteso la fase di rally a sette mesi, la Cina ha guadagnato un punto percentuale.
In Cina l’indice PMI del settore servizi è salito ai massimi di 17 mesi, registrando un notevole balzo ad agosto. I 54,1 punti si confrontano con i 50 punti di luglio.
In Asia molti investitori reputano economici i prezzi dei titoli azionari cinesi e russi dopo i cali degli ultimi mesi.
L’indice MSCI di riferimento della regione Asia Pacifico guadagna mezzo punto percentuale, con l’indice Hang Seng Index che fa segnare un +1,5%.
La Borsa cinese ha fatto +1% dopo che i dati macro hanno evidenziato un miglioramento dell’attività dei servizi.
Seduta positiva alla Borsa di Tokyo con l’indice Nikkei che al termine delle contrattazioni registra un progresso dello 0,38% a 15.721 punti.
Sul valutario lo yen sale ai minimi di otto mesi sulle principali valute rivali, mentre i Bond della regione hanno spinto in ribasso anche i Treasuries Usa, tutti segnali di un miglioramento dell’economia americana.
Tra le materie prime, corre il petrolio. Bene anche l’oro con le quotazioni in recupero sui mercati, dove il lingotto con consegna immediata raggiunge i 1.268 dollari l’oncia proprio grazie ai livelli bassi di prezzo che attirano gli investitori.