FRANCOFORTE (WSI) – La Bce ha abbassato i tassi a breve di riferimento allo 0,05% dal precedente 0,10, si tratta del nuovo minimo storico assoluto. La decsione, ha detto Draghi, non e’ stata unanime. La Banca centrale europea ha anche tagliato il tasso di deposito in negativo a -0,02% e ha anche deciso di avviare un programma di acquisti di titoli cartolarizzati (Abs), da prestiti bancari erogati a imprese non finanziarie. Questo particolare e’ stato annunciato da Draghi durante la conferenza stampa che puo’ ancora essere vista in diretta nel LIVE STREAMING in questa pagina (piu’ in basso). Draghi ha detto che e’ stato discusso anche un piano di stimolo QE (Quantitative Easing) ma non c’e’ ancora totale accordo tra i 24 membri del board, anche se “c’e’ una confortevole maggioranza a favore del programma” ha specificato Draghi.
Euro in netto ripiegamento subito dopo che a sorpresa la Bce ha operato un nuovo taglio ai tassi di interesse e varato le nuove misure espansive. La moneta unica sprofonda fino a 1,2935, livello minimo da luglio 2013. In calo anche euro/yen a 136,60, soglia di supporto.
Il taglio del tasso a breve, benchmark del mercato, a 0,05%, e’ arrivato a sorpresa e cio’ dimostra l’urgenza di intervenire in tutti i modi per stimolare la crescita economica, in stallo in tutta Europa. Il taglio era stato previsto da appena 6 dei 57 economisti sentiti da Bloomberg News in un recente sondaggio. La Banca Centrale Europea, per l’esattezza il suo board di 24 membri presieduto da Mario Draghi, si e’ spaventata della recessione in Italia che dura da 36 mesi, dello stallo dell’economia in Francia e del calo del Pil anche in Germania, senza contare deflazione e disoccupazioni dilganti in tutto il territorio. Un’Europa alle prese con gli “indici della miseria”. Sull’Italia, Draghi ha spiegato che circa il suo incontro con il premier Matteo Renzi a d agosto, “il contenuto rimane confidenziale e privato”.
Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) plaude alle decisione della Bce. Le misure “sono benvenute, aiuteranno a contrastare i pericoli posti da un periodo prolungato di bassa inflazione” afferma il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde.
Nell’area euro è necessario “ridare slancio agli sforzi sulle riforme strutturali” ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo. Draghi ha esortato i paesi ad intervenire sui mercati dei prodotti, sul lavoro, e con misure volte a rendere più favorevole l’ambiente economico per le imprese.
“Non ci sta stimolo monetario o fiscale che possa dare effetti in assenza di riforme importanti”, ha avvertito il presidente della Bce Mario Draghi. “Quindi la questione chiave è fare riforme strutturali”.
“Le decisioni della Bce sono basate su indebolimento della crescita Eurozona”. Lo ha detto il presidente della Bce, Draghi, nella conferenza stampa dopo il taglio dei tassi, sottolineando che anche “l’alta disoccupazione e i necessari aggiustamenti nei bilanci pubblici e privati continuano a pesare” sulla ripresa della crescita. La Bce lima al ribasso le stime del Pil dell’eurozona per il 2014 e il 2015 (rispettivamente da +1% a +0,09% e da +1,7% a +1,6%). L’inflazione è prevista in crescita dello 0,6% nel 2014.
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Ecco il comunicato ufficiale Bce:
Nella riunione odierna il Consiglio direttivo della BCE ha adottato le seguenti decisioni di politica monetaria.
Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema è ridotto di 10 punti base, allo 0,05%, a decorrere dall’operazione con regolamento il 10 settembre 2014.
Il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale è ridotto di 10 punti base, allo 0,30%, con effetto dal 10 settembre 2014.
Il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale è ridotto di 10 punti base, al -0,20%, con effetto dal 10 settembre 2014.
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Draghi è pronto a fare di più per combattere l’inflazione e ha i mezzi per farlo. Tuttavia sarebbe peculiare che la Bce agisca senza aver visto gli effetti ottenuti dalle precedenti misure.
In Eurozona il vero problema è l’inflazione che si trova su livelli molto bassi. Secondo Schroders questo elemento, combinato con una crescita economica al di sotto delle attese, ha portato a una revisione al ribasso delle aspettative di medio termine proprio sull’inflazione.
Le dichiarazioni del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, pronunciate in agosto a Jackson Hole sembrano essere state interpretate dai mercati come un segnale che l’Eurotower si stia preparando ad attuare un programma di allentamento quantitativo (QE).
“Sebbene i discorsi di Draghi abbiano effettivamente mostrato un tono da colomba”, scrive Schroders in un report, “ci è difficile pensare che la BCE possa annunciare ulteriori misure di politica monetaria – come un QE sul debito sovrano – dato che il mese prossimo sarà fornito alle banche un extra ammontare di liquidità e che l’Istituto di Francoforte è al lavoro sui possibili acquisti di Asset-backed Securities (ABS)”.
Per questo, i mercati potrebbero essere delusi dal prossimo incontro della Banca Centrale Europea, programmato per oggi. La conferenza stampa di Draghi è prevista come al solito alle 14.30.
Gli analisti hanno inoltre tagliato le stime sulla crescita del PIL dell’Eurozona per il 2014, al +0,8%, e per il 2015, al +1,2%. La principale revisione al ribasso ha riguardato la Germania, “a causa della contrazione del PIL nel secondo trimestre e la maggior debolezza di alcuni indicatori”.
Infine, sono state ridotte le previsioni di inflazione per l’intera area euro, allo 0,7% nel 2014 e all’1,1% nel 2015.
In un contesto simile, c’è anche chi scommette in un QE. È il caso di Julian Jessop di Capital Economics, secondo cui Draghi si vedrà costretto a usare il suo bazooka. L’acquisto su vasta scala di Bond governativi è visto come l’unico mezzo per combattere l’inflazione in calo. Le stime su questo fronte “hanno sicuramente anticipato i tempi dell’annuncio”.
Con i tassi così bassi, un ulteriore taglio del costo del denaro è improbabile ma non impossibile.
La Bce renderà note anche le previsioni aggiornate sull’economia nel blocco a 18. È prevista una revisione al ribasso del Pil rispetto alle previsioni di luglio, viste le ultime cifre pubblicate in fatto di crescita economica ed inflazione.