Società

Post Scriptum per l’arrogante mr. Mario Draghi

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Luca Ciarrocca è il direttore di Wall Street Italia

ROMA (WSI) – Durante la conferenza stampa di ieri a Francoforte, dopo l’annuncio a sorpresa della Bce sul taglio dei tassi Ue a quasi zero (indice di disperazione dei burocrati che guidano un’Europa in preda a recessione e deflazione) tra le tante domande poste da giornalisti che sembravano banchieri o gestori di hedge funds – mentre loro compito dovrebbero essere indagare e mettere con le spalle al muro il potere e le autorita’) una collega di SkyTG24 ha fatto al presidente della Bce Mario Draghi questa domanda assai semplice:

“Ci puo’ per favore dire qualcosa sull’incontro che lei ha avuto in agosto con il premier italiano Renzi? Cosa vi siete detti, in quell’occasione?”

Con la flemma un po’ british che lo distingue (nonostante sia romano) e con lo sguardo che si confa’ al suo ruolo di “salvatore dell’euro” e gran sacerdote della casta dei banksters e banchieri centrali, Draghi ha risposto con poche misurate parole:

“Il contenuto di quel colloquio e’ privato e come tale rimane confidenziale”.

Ah. Confidenziale.

Eh, no. La sua risposta e’ inaccettabile, mr. Draghi.

Un meeting tra il presidente del consiglio di un paese come l’Italia (pur scivolato dal quinto al 10° posto nel mondo come Pil negli ultimi 3 anni) una nazione ancora democratica finche’ la Troika ce lo consentira’, non puo’ rimanere segreto. Il contenuto del colloquio nella sua casa di campagna a Città della Pieve (Perugia), deve essere reso pubblico, si secretano le robe del Sismi, non queste.

E’ proprio tale arroganza che provoca lo scollamento tra la gente e la politica, tra l’Europa e i cittadini trattati come numeri su spreadsheets e mai come persone. La frase “Il contenuto di quel colloquio e’ privato e come tale rimane confidenziale” ha la stessa valenza di chi, da bankster, consapevole del proprio enorme e incontrastato potere, prepara un golpe.

La brava giornalista di Sky avrebbe dovuto insistere con una seconda domanda e tornare all’attacco per ottenere le risposte dovute, senza mostrare alcuna ossequienza davanti al banchiere dei banchieri, ex Goldman Sachs.

Sarebbe il caso che qualche politico di rango (anzianita’) e spessore (ma dove sono? un deserto dei tartari…) presentasse a Roma una bella raffica di interpellanze parlamentari sul caso, chiedendo anche una riunione urgente delle Commissioni Finanze di Camera e Senato. Questi temi vanno dibattuti in pubblico, altrimenti poi ci ritroviamo in situazioni come il pareggio di bilancio e il Fiscal Compact in Costituzione, approvati senza che si muovesse foglia. Stanno ratificando qualsiasi obbrobrio.

Rifiutandosi di rivelare a noi popolo cosa lui e Renzi si sono detti sull’Italia, il “numero 1” della Bce – l’organismo da cui dipendono in buona sostanza i nostri destini, quelli dell’euro, dell’economia europea, il benessere, i successi o i fallimenti di ciascuno di noi e delle nostre famiglie – compie un atto di grande sprezzo intollerabile in un paese vagamente democratico che abbia un minimo di dignita’ e sovranita’ residue.

In mancanza di reazioni, vorra’ dire che staremo sempre piu’ sotto il tacco di questa gente. Svegliamoci: comandano i banksters, e noi, succubi, glielo lasciamo fare.