ROMA (WSI) – “E’ ora di fare il punto sul Pd”, e soprattutto di individuare un metodo di lavoro che punti sulla collegialità: “Dieci o 100 teste ragionano meglio di una”. Altrimenti, “è inutile parlare di gestione unitaria del partito: la frase ‘gestione unitaria’ la puoi pronunciare solo se c’è una riflessione comune sul tema del partito”. Lo dice l’ex segretario democratico, Pierluigi Bersani, conversando con i giornalisti in Transatlantico.
Il punto dunque non è la composizione dela segreteria: “Il segretario si fa la sua segreteria, punto. E non ci saranno preclusioni da parte mia o di altri affinchè siano utilizzate le migliori energie, comunque la pensino”. Bersani ribadisce dunque la richiesta di “una riflessione senza magliette, con un documento aperto su cui discutere nei territori e poi in un appuntamento nazionale, su come dare forza al partito nel momento in cui è al governo e non c’è il finanziamento pubblico”. Un documento che “tocca al segretario” predisporre e sul quale la minoranza “è pienamente disponibile a discutere e contribuire”.
E riprendendo la frase di Renzi che ha detto di non aver pensato neanche un nanosecondo alle dimissioni da segretario dopo aver assunto la Presidenza del Consiglio, dice: “Io non ci avrei pensato un nanosecondo a dimettermi, ma non sto chiedendo le dimissioni di Renzi: il partito ha deciso e va bene così”. Tuttavia, ribadisce, “dieci o cento teste ragionano meglio di una”.