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Borsa Milano chiude in lieve calo, Ftse -0,10%

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MILANO (WSI) – Piazza Affari chiude l’ultima seduta della settimana con un lieve calo. L’indice Ftse Mib segna un ribasso dello 0,10% a quota 21.071 punti, mentre il Ftse all share cede lo 0,07%. Sul listino principale pesa ancora una volta Eni (-0,48%). Male anche Fiat (-1,19%) e Pirelli (-1,43%). In rosso anche Telecom (-0,54%).

Lo spread tra Btp e Bund si attesta in area 142 punti con il rendimento del titolo italiano decennale che scambia al 2,46%. Sul valutario, Euro in lieve rialzo, +0,18% a quota $1,2948.
I futures sul petrolio (WTI Ny) continuano a calare: WTI New York cede lo 0,17% a quota 92,67 dollari. Brent intorno a quota 97, sui minimi di 17 mesi.

In prima fila sul fronte dei guadagni a Piazza Affari Banca Mps (+2,87% a 1,144 euro) che ha festeggiato la notizia giunta ieri in serata dal cda. Il vicepresidente, Marco Turchi, e la consigliera, Paola Demartini, nel corso del consiglio di amministrazione svoltosi ieri, hanno offerto la loro disponibilità a rassegnare le dimissioni per consentire il rispetto del patto sottoscritto dalla Fondazione Mps e quindi favorire l’ingresso dei rappresentati dei nuovi soci esponenti del patto di sindacato, Btg Pactual Europe e Fintech Advisory.

Tra le banche buona performance giornaliera anche per Mediobanca (+0,64%). In vista del rinnovo del cda dell’istituto di piazzetta Cuccia, l’amministratore delegato di Unicredit , Federico Ghizzoni, ha detto che la riconferma di Alberto Nagel quale amministratore delegato di Mediobanca non è in discussione. Recenti indiscrezioni di stampa avevano riportato l’esistenza di alcuni malumori dell’azionista Unicredit (con circa l’8,5%) nei confronti dell’Ad di Piazzetta Cuccia.

Acquisti anche su Enel (+0,38%). Ieri sera il Cda della maggiore utilities italiana ha condiviso la presentazione a Endesa da parte di Enel Energy Europe (EEE) di una proposta vincolante per l’acquisto della partecipazione del 60,62% posseduta direttamente e indirettamente da parte della stessa Endesa nel capitale della cilena Enersis, capofila delle attività in America Latina.

A contribuire alla debolezza dei mercati il calo di Wall Street e le parole di Mario Draghi, numero uno della Bce, che all’Eurogruppo a Milano ha indicato che per gli investimenti servono riforme più ambiziose.In conferenza stampa dopo la riunione informale, il governatore della Bce, Mario Draghi, ha dichiarato: “Uno dei punti essenziali” affrontati dall’Eurogruppo” è stato questo: riforme strutturali più ambiziose, strumento necessario per il ritorno degli investimenti”.

“Sono stati tutti convergenti su questo punto. Tutti i paesi dovranno affrontare le raccomandazioni specifiche in maniera determinata nel 2014. Le misure di politica monetaria – sottolinea Draghi – da sole non possono bastare”.”Il secondo trimestre ha visto uno stallo della crescita dopo tre trimestri di ripresa. Continuiamo a ritenere che la ripresa continuerà a ritmo modesto. E’ fragile, non omogenea, ma sta continuando”, ha aggiunto il presidente della Bce.

Le piazze finanziarie europee scambiano deboli e contrastate (Dax poco sotto la parità, Ftse Londra e Cac 40 poco sopra la parità) in un mercato che evita di prendere posizioni importanti in attesa di conoscere l’esito del referendum sull’indipendenza scozzese e della riunione di politica monetaria della Federal Reserve prevista per la prossima settimana.

Dati macro
La produzione industriale è tornata a scendere in Italia, segnando a luglio cali decisi sia su base mensile sia annua: risulta in diminuzione dell’1,0% su giugno, quando era stato registrato un rialzo, e dell’1,8% nel confronto annuo (corretto per il calendario).

Robusto il rimbalzo della produzione in Eurozona, invece, che è salita dell’1% su base mensile destagionalizzata. Si tratta di un numero migliore del consensus degli economisti (+0,7%).

Sul versante macro, dopo che le ultime sanzioni contro la Russia sono entrate in vigore, l’attesa è per le cifre sulla produzione industriale nell’area euro. Occhio anche alle vendite al dettaglio e alla fiducia dei consumatori in Usa.

Sugli altri mercati influiscono sempre le prospettive per una stretta monetaria della Fed. Gli investitori sono nervosi in vista della riunione della Fed della prossima settimana.

Sul valutario il dollaro si appresta a chiudere una settimana da ricordare. È da novembre che non guadagnava tanto contro le principali valute rivali. Il Dollar Spot Index avanza dello 0,1% con lo yen ai minimi di sei anni nei confronti del biglietto verde.
Colpito dalle ultime notizie di geopolitica, il rublo russo segna il nuovo record negativo.

Tra le materie prime, ritracciano i metalli preziosi. Oro -0,6%: si prospetta la settimana peggiore da maggio. L’argento cede un punto percentuale, mentre la farina scivola verso i minimi dal 2010. Petrolio: stabile a $98,8 il WTI, Brent a $92,9 al barile.