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Governo Renzi: continua l’onda di annuncite

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ROMA (WSI) – “Per ridimensionare in modo significativo la pressione fiscale su lavoro e imprese e renderla piu’ o meno simile a quella dei grandi paesi come la Germania, noi dobbiamo alleggerire il prelievo da lavoratori e imprese per 30-35 miliardi di euro l’anno”. Cosi’ il viceministro all’Economia, Enrico Morando, al meeting della Confesercenti a Perugia.

Un percorso, ha detto Morando, che si concludera’ in tre anni, i “mille giorni” indicati da Matteo Renzi. Nel 2014, ha detto Morando, il governo ha fatto un’operazione, tra bonus 80 euro e manovra sull’Irap, “da dieci miliardi. Bisogna che nel triennio noi si riesca a realizzare altri due passi attraverso un percorso coerente, ciascuno per altri dieci miliardi, per riconsegnare alla fine di questi tre anni un Paese nel quale la pressione fiscale su lavoro e impresa e’ stata portata a dimensioni che mediamente ha negli altri Paesi europei nostri competitori”.

La strada per trovare le risorse e’ quella dei tagli alla spesa, “il lavoro del commissario alla spending review Carlo Cottarelli e’ stato utile come lo e’ stato quello del suo predecessore Bondi. La responsabilita’ di decidere e’ della politica e ce la prenderemo e saremo in grado di esercitarla”.

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L’Eurogruppo ribadisce l’impegno “per ridurre in maniera effettiva il carico fiscale sul lavoro”. Si tratta di “una chiara priorità politica” e nel corso dell’incontro odierno sono stati definiti dei principi comuni su come raggiungere l’obiettivo. E’ quanto emerge dal comunicato diffuso dall’Eurogruppo al termine della riunione.

La ricetta della Bce

Per “far sì che tornino gli investimenti” serve “fare riforme strutturali più ambiziose. I Paesi dovranno affrontare le raccomandazioni specifiche in maniera determinata”, ha detto dopo la riunione il presidente della Bce Mario Draghi. “Non dobbiamo dimenticare i profondi squilibri” economici del passato, “i progressi fatti non devono essere guastati”, quindi bisogna rispettare il Patto di stabilità e crescita che “è un’ancora di fiducia”.

La difesa del Patto di stabilità

Il Patto di stabilità è “un’ancòra della fiducia” ed “è responsabilità dei Paesi rispettare le regole”, quindi “il consolidamento continua e la flessibilità sarà applicata all’interno delle regole”, ha aggiunto il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsslebloem.

Botta e risposta Renzi-Katainen

“Non siamo maestri ma siamo interpreti di quanto tutti i Paesi rispettano gli impegni presi e di quello che hanno promesso agli altri Paesi”: il Commissario agli affari economici Jyrki Katainen risponde al premier Matteo Renzi che su Twitter in mattinata aveva scritto “dall’Europa non ci aspettiamo lezioni”.