NEW YORK (WSI) – Quando la Fed si esprimerà al termine della riunione di due giorni di politica monetaria, prevista il 16 e 17, i trader si concentreranno su due semplici parole. Le parole sono: “periodo considerevole”.
Da marzo la banca centrale americana ha promesso – una volta completata l’exit strategy dal quantiative easing – di mantenere i tassi di interesse allo zero per un “periodo considerevole” di tempo. La chiave è tutta qui.
Le misure straordinarie di espansione monetaria – ovvero il programma di acquisto di titoli di stato – termineranno il loro corso a fine ottobre.
Il mese scorso il presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockhart ha detto che la banca centrale potrebbe aspettare ancora “qualche riunione” prima di cambiare quel linguaggio caratteristico degli ultimi meeting.
Ma altri esponenti del board, sia colombe sia falchi, vogliono rivedere quel linguaggio. Nelle dichiarazioni di luglio Charles Posser, il presidente della Fed di Philadelphia, per esempio, ha già chiesto che il registro venisse cambiato.
Le due parole sono viste come un codice del fatto che la Fed innalzerà i tassi guida, a marzo o al più tadi in giugno dell’anno prossimo. I tassi sono fermi ai minimi storici da dicembre 2008.
Bernard Baumohl, chief global economist dell’Economic Outlook Group, è convinto che la frase “periodo considerevole” scomparirà dall’annuncio e che da marzo i tassi verranno alzati.
Fatta esclusione per le vendite al dettaglio, gli altri dati macro principali hanno mostrato una buona ripresa della maggiore economia mondiale. Un altro dubbio che assilla gli osservatori è la sola nota negativa del mercato occupazionale, che a giudicare da assunzioni e tasso di disoccupati è in recupero, ossia il tasso di partecipazione alla forza lavoro.
“Prevediamo che la Fed segnali che la politica dei tassi di interesse a zero sia giunta al capolinea”, ha dichiarato Baumohl.
Secondo Michael Hanson, chief economist di Bank of America Merrill Lynch, il miglior scenario è che la banca centrale non modifichi il suo linguaggio, aggiungendo al contempo che è molto difficile fare pronostici.
Se la Fed dovesse evitare di pronunciare quelle parole il mercato lo interpreterebbe come un segnale di possibile stretta monetaria. Se invece dovesse continuare a indicare in “considerevole” il lasso di tempo durante i quali i tassi verranno mantenuti a zero, un rialzo dei tassi in marzo sarebbe da escludere definitivamente. Le conseguenze sono analizzate, per gli abbonati, in Insider.