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Eurocrisi, Bce: le banche chiedono solo 82,6 miliardi

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ROMA (WSI) – Un duro colpo alle ambizioni del presidente della Bce di sostenere la malandata economia dell’area euro espandendo il bilancio dell’istituzione.
Questo il “commento a caldo” del Financial Times sul deludente ammontare della prima asta di nuovi rifinanziamenti agevolati a lungo termine (Tltro) erogati alle banche.

La Bce ha erogato 82,6 miliardi di euro, perfino meno delle previsioni più basse tra quelle, molto differenziate, che erano circolate nei giorni scorsi. Un ammontare che “assesta un duro colpo alle ambizioni di Draghi di sostenere la malandata economia dell’eurozona – scrive il Ft aprendo l’edizione online sulla questione – espandendo il bilancio della banca centrale”.

La Bce ha concesso prestiti per quattro anni a tassi ridicoli dello 0,15% per le banche europee per un valore complessivo di esattamente 82 miliardi, 601 milioni e 570 mila euro. Si tratta solo della prima tranche, ma si può già dire che è andata peggio del previsto, dal momento che i mercati si aspettavano 150 miliardi di euro richiesti in media.

In 255 istituti hanno fatto richiesta di denaro fresco. Solo le banche italiane si pensava ne richiederesso 30, almeno stando alle prime indiscrezioni. I soldi ottenuti dagli istituti di credito sono condizionati e dovranno essere utilizzati per concedere prestiti alle imprese. L’asta Bce, rivelatasi un mezzo fallimento, ha seguito lo schema (vedi sotto) dei prestiti TLTRO.

Bpm e Ubi non hanno nemmeno partecipato. Intesa Sanpaolo ha partecipato alla prima asta per i finanziamenti per un ammontare pari a 4 miliardi di euro, nell`ambito di un importo massimo richiedibile pari a circa 12,5 miliardi. Il restante ammontare è previsto venga richiesto nella seconda operazione, in calendario per l`11 dicembre 2014.

Unicredit ha ottenuto 7,75 miliardi di euro all’asta Tltro odierna della Bce. Lo ha reso noto un portavoce dell’istituto, precisando che il finanziamento odierno è integralmente destinato all’Italia. Unicredit, ha aggiunto il portavoce, parteciperà anche alla seconda asta di dicembre, per un importo che non farà superare complessivamente un totale di 12 miliardi di euro.

Inizialmente, Unicredit aveva ipotizzato un importo complessivo nelle due aste intorno ai 14 miliardi. I finanziamenti che Unicredit prenderà nella seconda asta verranno destinati fondamentalmente a Germania e Austria.

Il “Messaggero” precisava che Intesa Sanpaolo avrebbe chiesto già oggi 13 miliardi, mentre Unicredit avrebbe prenotato 7,5 miliardi (cosa che è poi stata) per poi chiederne altrettanti a dicembre; stesso discorso per Banca Mps, pronta a dividere a metà nelle sue aste i 6 miliardi utilizzabili.

Per Mediobanca ci sarebbero 1,6 miliardi, di cui 600 milioni gia’ oggi come annunciato ieri; B.Popolare dovrebbe dividere 3,7 miliardi nelle due tranche (1 miliardo piu’ 2,7).

Infine Ubi Babca. Chiederebbe tutti i 3 miuliardi nella seconda asta; B.P.E. Romagna tutti i 2 miliardi subito, mentre per Credem si parla di 700 milioni da aggiungere agli 800 milioni di B.Carige (che con la seconda asta arriverebbe a 1,1 miliardi). In pratica a dicembre tutti gli istituti copriranno almeno 47 miliardi. (MF-DJ)

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Le operazioni TLTRO della BCE, in partenza giovedì prossimo, non faranno ripartire il credito nell’Europa Mediterranea, in quelli che all’apice della crisi nel 2011-2012 venivano definiti i paesi PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna). E’ quanto stima l’agenzia di rating Fitch secondo cui, anche se l’iniziale richiesta di fondi può essere elevata, la propensione delle banche a concedere prestiti e la domanda di credito potrebbero rimanere insoddisfatte a prescindere dalle condizioni di politica monetarie esistenti. Tutto ciò a causa della crescita debole, debiti societari ancora alti e bassa competitività delle imprese nella maggior parte dell’area.

Leggere il report Fitch:
TLTROs Unlikely to Kick-Start Lending in Southern Europe

[ARTICLEIMAGE] L’agenzia di rating ha spiegato che le banche in Spagna, Italia, Portogallo e Grecia sfrutteranno la possibilità di accedere ai prestiti a basso costo – fissati al tasso di riferimento della zona euro (ridotto allo 0,05% lo scorso 4 settembre) più 100 punti base – con scadenza settembre 2018. Va ricordato che i TLTRO sono prestiti agevolati concessi dalla BCE, ma solo dietro garanzia che saranno impiegati per offrire credito a imprese e famiglie. Si tratta del principale strumento approntato dall’Eurotower per dare una scossa all’economia reale, dopo il fallimento delle altre operazioni triennali (LTRO) messe in campo all’indomani dell’elezione a Presidente di Mario Draghi.

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Scrive uno degli analisti che collaborano con Wall Street Italia, Pasquale Marinelli:

Oggi 18 settembre parte l’operazione Targeted Longer Term Refinancing Operations (TLTRO). Chiariremo cosa è e come funziona.

Esso è una versione rivisitata di un’operazione di nostra vecchia conoscenza, ossia del LTRO (vedi archivio WSI). Il LTRO fu ufficialmente adoperato dalla BCE per rilanciare l’economia reale. Ma in realtà non andò così. Ad avvantaggiarsene furono solo il sistema bancario europeo e i governi europei malandati, per cui il primo riuscì a ricapitalizzarsi, mentre i secondi videro ridursi il costo del loro crescente indebitamento. L’economia reale invece rimase al palo.

Nel 2014, si ripropone la stessa operazione, questa volta chiamata T-LTRO, con la stessa giustificazione di due anni fa, ossia quella di rilanciare l’economia reale.

>>> continua a leggere l’articolo: “Quello di Draghi è un piano di salvataggio per le banche”