Economia

Renzi al Wsj: «Sindacati arrabbiati? Non è un problema»

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ROMA (WSI) – Sfoggiando un inglese un po’ raffazzonato, da New York Renzi dice che il suo governo dovrà conquistarsi un’autorità morale per modificare la percezione nei confronti di un’Italia gattopardiana in cui tutto cambia per non cambiare nulla.

Prima bisogna cambiare l’Italia per poter poi cambiare l’Europa. Intervistato da Bloomberg TV, il primo ministro ha detto che servono “cambiamenti radicali”. Proprio per questo Renzi non vuole scendere a compromessi con i sindacati.

Per il cambiamento serve inoltre un’Italia più aperta, efficiente e intelligente. Serve grande determinazione e coraggio per coinvolgere i giovani. “Investiamo nelle giovani generazioni”.

L’Italia approfitterà della presidenza europea per fare valere l’impatto del Mediterraneo in Europa, dice il 49enne ex sindaco di Firenze. Insieme a investimenti e crescita tra le priorità.

All’intervistatore che lo sollecitava sulla richiesta di flessibilità dei vincoli europei, il premier ha risposto: “Quando la Germania decise di fare le riforme nel 2003, la Germania si prese la flessibilità e decise di non rispettare il parametro del 3%. Noi ora lo rispettiamo, ma chiediamo flessibilità mentale”.

Anche in un colloquio con il Wall Street Journal durante la sua missione a New York, il presidente del Consiglio ha fatto mostra di grande determinazione per riformare l’Italia: “Rispetto tutte le idee, anche quelle del sindacato. Compromesso non è una brutta parola, possiamo raggiungere un compromesso se necessario”.

[ARTICLEIMAGE] “Ma in questo caso – ha detto a Bloomberg Tv – il compromesso non è la strada. Dobbiamo assolutamente investire in un nuovo mercato del lavoro” perchè “abbiamo una legislazione molto forte per difendere i lavoratori, ma negli ultimi 6 anni i disoccupati sono raddoppiati”. Dunque “questo non è il tempo dei compromessi, questo è il tempo del coraggio”.

Concetti ribaditi anche al Wall Street Journal: “Il mio impegno è chiaro: realizzare le riforme indipendentemente dalle reazioni.
La riforma del mercato del lavoro è una priorità in Italia e se i sindacati sono contrari, per me non è un problema. Io vado avanti. Forse perderò le prossime elezioni, ma per me è importante non perdere qusta opportunità”.

Renzi ha escluso il voto anticipato.

“Abbiamo un problema in Italia: quando c’è un problema si va alle elezioni”. Ma per il premier e leader del PD stavolta è meglio andare al voto alla scadenza del mandato, ovvero non prima del 2018. Nel sistema politico italiano non ci sono mai perdenti bensì solo vincitori dopo che le urne si sono pronunciate.

Nell’intervista all’agenzia stampa specializzata in economia non poteva mancare la domanda di politica economica. Renzi ha tessuto le lodi di Draghi, complimentandosi per le decisioni prese dal banchiere della Bce per stimolare l’economia. “Il parere sulla prima versione del Quantitative Easing è positivo ma è impossibile dare un giudizio prima di almeno un mese”.

Renzi ha escluso “assolutamente la possibilità di nuove tasse in Italia”.

Sul versante geopolitico, personalmente Renzi ritiene che l’Egitto e la crisi in Libia siano forse più importanti per l’Italia e il Mediterraneo di Siria e Iraq.

Il premier auspica che l’Unione EUropea inizia “molto velocemente” il percorso che porterà alla revoca delle sanzioni contro la Russia per la crisi in Ucraina.

In un’intervista realizzata a New York con Bloomberg Tv, il presidente del Consiglio premette che “l’aggressione” nei confronti dell’Ucraina è stato “un terribile errore della Russia” e ricorda che “la decisione del nostro governo è stata di avere la stessa posizione degli Usa” circa le sanzioni alla Russia. E poi aggiunge: “Nelle prossime settimane verificheremo la situazione negli incontri dei leader europei e degli ambasciatori, e spero che si possano revocare le sanzioni contro la Russia molto velocemente.

Non per le reazioni in economia, ovviamente importanti per l’economia e per l’Italia in diversi settori, ma per un messaggio che riteniamo molto importante: Ue, Usa e Russia dopo il 1989 hanno costruito una strategia comune e credo che se ci fosse un segno di pace potremmo tornare indietro su differenti posizioni” rispetto alle tensioni attuali.

Spiega Renzi: “Non credo sia un problema di sanzioni. Il problema è capire le relazioni tra Russia e Ue e tra Russia e Usa.

L’aggressione contro l’Ucraina è stato un terribile errore della Russia, ma ora c’è un cessate il fuoco. E’ importante, è il primo segnale positivo dopo molti mesi. Spero che il cessate il fuoco continui, e si arrivi ad un accordo di pace per l’area. Non credo si possa realizzare velocemente, ma sono fiducioso perchè per la prima volta ho visto i primi segni di un nuovo periodo. E allora verificheremo la situazione sulle sanzioni e sulle relazioni tra Ue e Russia”.