Società

Olivetti, morti per mesotelioma: tra gli indagati De Benedetti e Passera

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Chiuse le indagini sulle morti per mesotelioma pleurico all’Olivetti di Ivrea, dopo quasi trent’anni di inchiesta: 39 gli indagati, confermata la presenza fra gli iscritti nel registro dei «big»: Carlo e Franco De Benedetti, Rodolfo De Benedetti (figlio di Carlo), Corrado Passera, più tutti i dirigenti che fra gli anni Sessanta e metà anni Novanta hanno occupato cariche dirigenziali e di vertice all’interno dell’azienda di Ivrea. Indagato anche Roberto Colaninno, ma per lesioni colpose, amministratore delegato dopo il 1996 per un breve periodo.

Tredici le morti accertate (il capo di imputazione è omicidio colposo), tutti ex dipendenti che nell’arco dei trent’anni avevano lavorato nei vari stabilimenti di Ivrea. Due persone sono ancora in vita, ma gravemente malate. Le strutture coinvolte nel problema amianto sono tutti di Ivrea e nel Canavese: lo stabilimento di San Bernardo, le Vecchie Officine Ico, lo stabilimento di Agliè, i cannoni di Scarmagno (A, C e D) e Palazzo uffici: qui si era ammalata un’impiegata contabile che ha lavorato nel palazzo dal ’71 al ’77 e dall’89 al ’94.

Tra i dirigenti locali indagati figurano i nomi di Davide Olivetti, Pescarmona e Fornasari. I 39 indagati sono tutti o direttori con responsabilità e delega di spesa, ex ad e consiglieri di amministrazione con delega alla sicurezza che hanno ricoperto questi incarichi tra metà Anni Sessanta e fine Anni Novanta.

Il procuratore capo della Repubblica di Ivrea parla di «un’indagine molto complessa: c’erano situazioni che potevano e dovevano essere conosciute, e che avrebbero dovuto determinare un impiego di spesa e risorse per far fronte al pericolo amianto».

***
La Procura di Ivrea ha aperto un fascicolo bis per le morti da amianto alla Olivetti. Nell’inchiesta, non ancora conclusa, stanno confluendo altri casi – almeno sei – di patologie di sospetta origine professionale. Si aggiungono ai 14 casi del fascicolo principale, per i quali nei giorni scorsi la Procura di Ivrea ha notificato l’avviso di chiusura indagine a 39 persone – accusate a vario titolo di omicidio e lesioni colpose – che hanno ricoperto incarichi di vertice nella società.

In Abruzzo si è riunito l’Osservatorio nazionale amianto (Ona). “In Italia il registro dei mesoteliomi dice che si verificano circa 1.400 nuovi casi a livello nazionale. Le nostre stime, però – afferma presidente nazionale dell’Ona, Ezio Bonanni – ci fanno parlare di circa duemila per il 2013. Stimiamo in circa cinquemila i morti all’anno in Italia per tumori connessi all’amianto”. Il presidente dell’Ona annuncia nuovi progetti dell’ Osservatorio per riqualificare interi territori inquinanti dall’ amianto e da altre sostanze cancerogene “perché soltanto disinquinando e al tempo stesso tempo rilanciano una produzione sana e pulita di energia e di nuovi prodotti si può coniugare la tutela della salute, del lavoro e dell’ambiente”.