NEW YORK (WSI) – Piazza Affari accelera al rialzo nell’ultima ora di contrattazioni e chiude in netto guadagno. L’indice Ftse Mib segna in chiusura +1,88% a quota 20.795 punti trainato dai bancari e mettendo a segno la miglior performance tra le Borse europee.
Una mano l’hanno data i dati provenienti dagli Stati Uniti, dove la prima economia del mondo è cresciuta più del previsto, con il Pil del secondo trimestre rivisto al rialzo a +4,6%, sui massimi da fine 2011. Bene sempre in Usa anche la fiducia dei consumatori calcolata dall’Università del Michigan si è confermata a 84,6 punti, ai massimi dal luglio 2013. (Vedi borsa Wall Street)
Euro sfonda al ribasso quota 1,27. In questo momento è in calo a 1,2696 dopo essere sceso fino a 1,2677, sui minimi di 22 mesi.
“Il Ftse Mib rimbalza dopo la pessima performance di ieri. Il mercato aveva raggiunto i livelli di supporto e c’erano i margini per un rialzo”, commenta un esperto contattato da Mf-Dowjones. “Nelle prossime ore gli investitori saranno focalizzati sui dati americani che potrebbero fornire ulteriore linfa al mercato”, conclude l’operatore.
Le altre borse Ue
La Borsa di Londra chiude in rialzo dello 0,15% con l’indice Ftse-100 a 6.649,39 punti. L’indice Cac 40 della Borsa di Parigi chiude in rialzo dello 0,91% a 4.394,75 punti.
Il Tesoro italiano ha fatto il pieno e raccoglie 7 miliardi di euro con Bot semestrali, scadenza 31 marzo 2015. Sostenuta la domanda, pari a 1,85 volte l’importo offerto. Rendimento lordo in leggera salita allo 0,232%, 10 punti base in più rispetto alla precedente asta.
Titoli a Milano
Sono tornati gli acquisti sul comparto bancario: Banco Popolare ha guadagnato il 4,17% a 11,47 euro, Montepaschi il 2,68% a 1,032 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 3,17% a 6,17 euro, Intesa SanPaolo il 2,70% a 2,428 euro, Ubi Banca il 4,85% a 6,48 euro, Unicredit il 2,22% a 6,21 euro.
Giornata volatile invece per Fiat (+0,43% a 8,045 euro) che stamattina si era spinta fino a quota 8,20 euro. L’attesa degli investitori è tutta per lo sbarco a Wall Street di Fiat Chrysler Automobiles (Fca), in programma il prossimo 13 ottobre.
Bene Mediaset (+1,33% a 3,032 euro) in scia alle parole del presidente Fedele Confalonieri riprese ieri dalle principali agenzie di stampa a margine di un convegno. Su un’eventuale alleanza tra Mediaset e Telecom Italia, Confalonieri ha dichiarato che tutto può essere aperto, se ne parla da decenni anche se è più facile a dirlo che farlo. Il presidente del gruppo di Cologno Monzese ha inoltre confermato che ci sono interessi da parte di colossi stranieri per Mediaset Premium, la pay-tv del Biscione.
Bene Generali (+1,40% a 16,56 euro) ha preso il posto di Axa nella lista dei titoli preferiti di BofA Merrill Lynch tra le assicurazioni europee. I motivi, a detta del broker statunitense, risiedono nella crescita del RoE e degli utili che mostrerà un grande balzo rispetto ai competitor.
Scatto di Telecom Italia (+1,86% a 0,93 euro) nel finale dopo che Ben Ammar, al temine del Cda, ha dichiarato che Telecom non sta cercando un compratore e l’ipotesi avanzata ieri dai media sul possibile interesse da parte di Trujillo non è reale.
Finmeccanica (+1,06% a 7,585 euro) positiva all’indomani del via libera del Cda alle offerte vincolanti per il suo polo trasporti. Quattro i pretendenti che hanno presentato un’offerta formale: la giapponese Hitachi, la cinese Cnr-Insigma, la francese Thales e la spagnola Caf. Negli ultimi giorni si è inoltre fatta avanti la possibilità di un inserimento nel dossier anche di Bombardier.
Dati macro
Sul versante macro occhio ai dati sulla fiducia dei consumatori in Francia e Germania. A Parigi il dato è stabile a 86 punti. Peggiora però la propensione agli acquisti e aumentano le preoccupazioni sul futuro dell’occupazione. In Agosto i prezzi alle importazioni tedeschi sono calati -0,1%. Su anno -1,9%.
Asia
In Giappone ha accusato un rallentamento l’inflazione core, in agosto al 3,1%, oltre le attese. Negli Stati Uniti si conosceranno il dato finale sul Pil e l’indice dell’Università del Michigan sul sentiment dei consumatori.
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In Asia al momento l’indice MSCI della regione perde oltre un punto percentuale con il Topix giapponese che cede l’1,1% dalla chiusura più positiva da giugno 2008. È la terza settimana consecutiva in rosso per l’azionario asiatico.
Capitombolo della Borsa indonesiana a Giakarta (-1,62%) dopo che il parlamento ha votato una riforma che assegna alle assemblee locali la scelta di governatori e sindaci, cancellando di fatto le amministrative.
Sul valutario, l’euro scambia intorno ai minimi di 22 mesi toccati ieri. La moneta unica vale $1,2747. Il rapporto tra euro e yen è di 139,01; tra dollaro e yen di 109,07, sui massimi da fine 2007.
Commodities, valute, oro
Tra le commodities, i futures sul greggio (wti ny) con scadenza ad ottobre guadagnano lo 0,64% a quota 93,12 dollari al barile.
Sul valutario l’euro in calo a 1,2696.
Tra i metalli preziosi, future sui prezzi oro (scadenza dicembre) piatti segnano -0,11% a 1.220,20 dollari l’oncia.
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[ARTICLEIMAGE] Nel corso delle ultime sedute il quadro tecnico del mercato italiano si è indebolito. L’indice FtseMib si è infatti scontrato con la resistenza posta in area 21.350-21.500 punti e ha accusato una pericolosa correzione, con le quotazioni che sono scese verso il sostegno, grafico e volumetrico, posizionato in area 20.250-20.200 punti. Il cedimento di quest’ultimo livello, se confermato in chiusura di seduta, potrebbe innescare una nuova flessione, con proiezione teorica in area 19.700-19.600 punti. L’analisi dei principali indicatori quantitativi evidenzia infatti un rafforzamento della pressione ribassista, con l’Macd e il Parabolic Sar che si sono girati in posizione short. Una prima dimostrazione di forza arriverà con il ritorno al di sopra dei 21.000 punti ma, da un punto di vista grafico, un nuovo segnale long di tipo direzionale arriverà soltanto con il breakout di 21.500 punti. Anche le borse del vecchio Continente hanno subito una veloce correzione, innescata dal mancato superamento di quota 9.900 da parte del Dax e di 3.290 da parte dell’Eurostoxx50. Il quadro tecnico di breve periodo appare quindi contrastato: negativa quindi una discesa dell’Eurostoxx50 sotto quota 3.180 in quanto potrebbe innescare una nuova ondata ribassista, con un primo target in area 3.100-3.090 punti.