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Draghi: “Crisi Italia non è colpa Bce”. Scattano nuove misure

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NAPOLI (WSI) – I dettagli sull’atteso programma di acquisto degli ABS, (asset backed securities) da parte della Bce sono finalmente arrivati. Un “programma orientato all’erogazione dei prestiti”, come lo ha definito il presidente dell’Eurotower Mario Draghi, precisando però che la “Bce desidera essere prudente sugli Abs, che devono essere semplici e trasparenti”.

Detto questo, l’Eurotower acquisterà ABS anche in nazioni che hanno un rating inferiore a BBB-” (dunque junk). ‘Nel programma di acquisti di Abs e covered bond abbiamo deciso di essere il piu’ inclusivi possibile” dunque nel caso di Abs ”di accettare anche titoli con rating inferiore a BBB-”. Verrà dunque accettata anche la ”carta” di Cipro e Grecia, che hanno rating inferiori a quello fissato dall’Eurotower, con due condizioni prudenziali. Gli acquisti in termini di rischio, considerando anche le dimensioni degli acquisti dovranno avere un profilo di rischio eguale ad acquisti equivalenti, la seconda ”che questi paesi continuino a seguire le raccomandazioni della Ue”.

Draghi ha parlato nella conferenza stampa successiva alla decisione dell’Eurotower di lasciare invariati i tassi allo 0,05%. Lasciati invariati allo 0,30% il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali, e al -0,20% il tasso sui depositi che le banche tengono parcheggiati nella Bce.

Il vertice della Bce si è tenuto a Napoli, per alcuni simbolo della crisi che continua ad attanagliare la periferia dell’Eurozona. A tal proposito, Draghi ha detto: “Capisco chi protesta, ma sbagliate le accuse alla Bce”.

Tornando al programma di acquisto di asset da parte della Bce, “gli acquisti di covered bond cominceranno a metà ottobre, gli acquisti di Abs nel quarto trimestre di quest’anno. Misure che dovrebbero favorire la ripresa del credito all’economia”, ha precisato il banchiere.

I programmi “avranno una durata di almeno due anni”. Unitamente alla serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine che saranno condotte fino a giugno 2016, “tali acquisti avranno un impatto notevole sul nostro bilancio”. Ancora, le misure “sosterranno specifici segmenti di mercato che svolgono un ruolo fondamentale nel finanziamento dell’economia”. Pertanto, gli interventi decisi “miglioreranno ulteriormente il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, favoriranno l’offerta di credito all’economia in generale e avranno ricadute positive su altri mercati”.

Tenuto conto delle prospettive di inflazione “complessivamente contenute”, del “recente indebolimento del ritmo di crescita nell’area dell’euro” e del “perdurare di una dinamica della moneta e del credito modesta, gli acquisiti di attività dovrebbero allentare in modo più ampio l’orientamento di politica monetaria”. Draghi ha ribadito che “l’euro è irreversibile, e che la soluzione (della crisi) è in mano ai governi”.

Il direttorio della Bce resta determinato “all’unanimità” ad avvalersi di altre misure straordinarie, se fosse necessario ad evitare i rischi legati ad un periodo eccessivamente lungo di bassa inflazione.

Il Consiglio direttivo della Bce si è riunito dopo la grande sorpresa dello scorso 4 settembre quando, a dispetto del terrore dell’inflazione da parte della Germania manifestato a più riprese dal membro della Bce e presidente della Bundesbank Jens Weidmann, Draghi ha portato i tassi al nuovo minimo storico, innescando la fase ribassista dell’euro.

In una Napoli blindata e senza sindaco – anche se Luigi De Magistris, dopo il provvedimento di notifica della sospensione avvenuto questa mattina in conferenza stampa ha ribadito “non mi dimetto”, la Bce ha fatto un annuncio scontato dai mercati, almeno sul fronte dei tassi.

Nella cena di gala di ieri, Draghi aveva paragonato la fase di crisi attuale alle “fatiche” di Ercole (prendendo spunto dal fatto che la cena si è tenuta nella Sala di Ercole del Palazzo Reale).

“Come quando lottava contro l’idra a più teste, anche a noi sembra che quando superiamo una sfida, come la crisi sui debiti pubblici, ne saltano fuori due nuove, come la bassa inflazione e la ripresa a rilento”.


(in fase di scrittura)