BERLINO (WSI) – Gli ordini di fabbrica in Germania sono calati molto più delle attese in agosto, in flessione del 5,7% rispetto al mese precedente, dopo il +4,9% di luglio. Lo ha comunicato l’Ufficio Federale di Statistica.
Il dato è peggiore del calo del 2,5% atteso in media dagli analisti e rappresenta il risultato negativo più pesante dal 2009.
Nel dettaglio, gli ordini interni sono calati del 2%, mentre quelli dall’estero sono crollati dell’8,4% in agosto. La domanda dall’Eurozona è calata del 5,7% e quella da altri Paesi del 9,9%. Gli ordini di beni intermedi sono calati del 3% e quelli di beni capitali dell’8,5%. Gli ordinativi di beni di consumo, per contro, sono saliti del 3,7%.
Pesa certamente, sul dato tedesco, la crisi ucraina e le conseguenti sanzioni che hanno penalizzato l’export verso la Russia. Ma è questo un dato che potrebbe incidere sulle politiche di austerity che da sempre trovano nella Germania il loro sponsor principale se non unico.
Se queste politiche di rigore ad ogni costo, cui la Francia ha appena deciso di sottrarsi comunicando che non rispetterà il vincolo del 3% nel rapporto tra deficit e Pil, dovessero cominciare a tradursi in difficoltà per l’economia di Berlino, anche a livello europeo le cose potrebbero cambiare.