Società

Studenti chiedono un’Italia diversa, a Palermo lancio uova contro Bankitalia

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ROMA (WSI)- Nasce sulla Rete Strike Meeting, il primo sciopero sociale contro il precariato organizzato sulla Rete. E si preannuncia un successo. In occasione dello sciopero generale fissata per il prossimo 14 novembre, sono ad oggi oltre 1.200 gli account coinvolti nel movimento di protesta su Twitter. L’obiettivo è dire ‘no’ al Jobs Act e alla precarietà del mondo del lavoro.

“A fronte di una disoccupazione giovanile in costante aumento e a una precarietà dilagante – scrivono gli organizzatori – il governo ci chiede fiducia e una delega in bianco. Il premier Renzi e il ministro del Lavoro Poletti hanno presentato la loro ricetta per superare la crisi: un mercato del lavoro più flessibile per stimolare una nuova occupazione, rinunciando a ogni forma di tutela e garanzia. Dicono di farlo a nome dei precari e dei disoccupati. Ai ministri rispondiamo che non è solo la disoccupazione che ci affligge, ma la sottoccupazione, l’incertezza del salario, il ricatto del lavoro volontario mascherato da formazione”.

Intanto continua la mobilitazione degli studenti in tutta Italia indetta dall’Unione studenti universitari e dalla Rete degli studenti sotto l’hashtag #10ottstudentiinpiazza. I ragazzi scendono in piazza “per chiedere una scuola, un’università, un Paese diverso, che non è quello del Jobs Act o dello Sblocca Italia, per dire che siamo noi la bellezza di questo Paese e che non possiamo più permetterci di vivere nella precarietà ed essere privati dei nostri diritti”.

Roma, “la buona scuola siamo noi” – ‘La buona scuola siamo noi’. Dietro questo striscione è partito il corteo degli studenti romani contro il piano scuola del governo Renzi e il Jobs Act. Centinaia di liceali stanno sfilando tra le strade della Capitale al grido di ‘Tutti insieme famo paura’, ‘No alla scuola dei padroni 10, 100mila occupazioni’ ed accendendo fumogeni colorati. “Oggi scendiamo in piazza per dire no all’ennesimo attacco all’istruzione pubblica – spiegano alcuni manifestanti – ma anche alle privatizzazioni. Noi diciamo no alla precarizzazione, alla ‘scuola azienda’. Ma soprattutto siamo qui per gridare al premier Matteo Renzi che la buona scuola non è quella del suo libretto e della sua proposta ma siamo noi che tutte le mattine ci alziamo per entrare in edifici vecchi e con banchi rotti”.

E al Colosseo è già flash mob. “Abbiamo esposto uno striscione per dire che la Grande Bellezza è prima di tutto partecipazione – dice Alberto Irone, portavoce nazionale Rete Studenti Medi- Quello di oggi rappresenta l’inizio di una serie di 10 flash mob che si faranno in 10 città simbolo durante i nostri cortei. Abbiamo voluto esporre davanti al Colosseo il primo punto centrale: la partecipazione.”

Corteo a Milano – È partito a Milano il corteo degli studenti contro la riforma della scuola del governo Renzi. Insieme agli studenti (oltre duemila secondo le forze dell’ordine) ci sono anche sigle sindacali e precari dell’istruzione, professori e ricercatori. Quella milanese è una delle piazze italiane impegnate nella contestazione alla riforma, almeno cento secondo gli organizzatori.

Torino, slogan contro il governo – “Scuola per tutti, precarietà per nessuno”: è lo striscione che apre il corteo a Torino. I manifestanti, alcune centinaia, hanno acceso fumogeni e scandiscono slogan contro il premier Renzi e il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. Nel corteo anche insegnanti precari e diverse bandiere del Cobas.

Palermo, lancio uova contro banca – Uova contro l’ingresso della Banca d’Italia in via Cavour a Palermo. A lanciarle sono stati gli studenti in corteo per per protestare “contro le politiche di tagli e di privatizzazioni, che in piena continuità con i governi precedenti, sono tutte poste a tutelare ancora una volta gli interessi delle banche a discapito degli studenti e delle loro famiglie costrette a pagare tasse onerose e vivere in condizioni sempre più precarie”.

Corteo Cobas anche a Cagliari – Bandiere rosse dei Cobas e di altre sigle, tamburi e striscioni anche a Cagliari: è partito poco dopo le 10 il corteo contro il progetto della nuova scuola di Renzi. Alcune centinaia di docenti, studenti e personale Ata si sono schierati in piazza Garibaldi e si sono diretti in marcia verso viale Trento, sede della Regione. Le rivendicazioni non sono soltanto nazionali ma anche locali. “Non ci sembra – ha spiegato alla partenza Nicola Giua, dei Cobas – che l’esecutivo stia facendo moltissimo. Senza finanziamenti, si vive alla giornata”. (ANSA)