Società

Nasce un nuovo Partito della Gente

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ROMA (WSI) – Nasce il ‘Partito della gente’, una formazione politica di centro vicina a famiglie, lavoratori e piccole imprese, critica verso le scelte del governo Renzi e della destra berlusconiana. Sono queste le basi del soggetto politico fondato dall’ex presidente della Coldiretti, Sergio Marini, non ancora 50enne, che ieri con suoi piu’ stretti collaboratori (soprattutto Ivo Tarolli, ex senatore e responsabile del dipartimento economico dell’UDC) hanno lanciato il nuovo partito all’hotel Domus Paci di Roma. Erano presenti circa 500 persone.

Al termine l’assemblea ha approvato per acclamazione un manifesto (vedi a fondo pagina) congiuntamente alla nomina di Sergio Marini a Coordinatore Nazionale del nascente movimento.

Marini, per oltre sei anni presidente di Coldiretti, il sindacato più rappresentativo del mondo agricolo con 1 milione e 600mila iscritti, a novembre 2013 ha lasciato Palazzo Rospigliosi ed ha creato la Fondazione “Italia Sostenibile per Azioni”. L’obiettivo della fondazione era portare l’esperienza della Coldiretti in politica, per “realizzare un nuovo grande sogno italiano” e “riprendersi l’Italia”.

Le priorità del ‘Partito della gente’ saranno: “concordare uno sforamento serio del tetto del 3%, come ha fatto la Francia, e recuperare una decina di miliardi l’anno per fare un po’ di investimenti pubblici, soprattutto in tutto ciò che può rappresentare il futuro dell’Italia: nel turismo, nella cultura, nelle manutenzioni, tutto ciò che rende l’Italia più bella e accogliente. Le imprese devono ottenere solo una cosa: semplificazione e sburocratizzazione. E sul fisco bisogna trovare un meccanismo di tassazione concordato”

Marini si dichiara critico nel confronti del Presidente del Consiglio e di quella che definisce ‘politica degli annunci’: “Il risultato degli annunci di Renzi – afferma – è esattamente l’opposto dei risultati che si spera di ottenere: la riforma del Senato, annunciata come fondamentale per diminuire i costi della politica, serve solo a togliere ai cittadini la possibilità di votare. Anche la legge elettorale, che si doveva fare velocemente, ancora non c’è e se si andasse a votare oggi non riuscirebbe a governare nessuno”. L’ex Coldiretti non risparmia critiche neanche sulla riforma del mercato del lavoro: “l’articolo 18 non è certo la priorità di questo Paese. La norma pensata così serve solo a diffondere l’incertezza anche tra chi il lavoro ce l’ha. Si tratta solo di operazioni demagogiche”. Marini non esclude alleanze future con “tutti coloro che condivideranno i nostri punti”.

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Manifesto approvato per acclamazione al termine della convention del 10 ottobre 2014 congiuntamente alla nomina di Sergio Marini a Coordinatore Nazionale del nascente movimento.

NOI TUTTI

– qui intervenuti da ogni regione dell’Italia, impegnati a vario titolo e con ruoli diversi nel mondo del lavoro, dell’impresa, dell’associazionismo cattolico e non, del volontariato;

– alla luce delle analisi della realtà italiana e delle valutazioni condivise nel corso dei numerosi incontri dell’ultimo anno;

– pienamente consapevoli e preoccupati della difficilissima congiuntura che sta interessando la nostra Italia, nei vari ambiti che vanno dalla politica al funzionamento delle Istituzioni democratiche, dalla situazione economica al pesante carico di sofferenze sociali, prima fra tutte la mancanza di lavoro e la conseguente elevatissima disoccupazione, soprattutto e drammaticamente giovanile;

CONVENIAMO

di assumere come motivazione e regola prima del nostro impegno e della nostra azione i valori della responsabilità e della solidarietà:

a) responsabilità, nel senso di non rimanere più ad osservare il declino del Paese da meri spettatori, di non limitare il nostro vivere quotidiano alla sfera del prepolitico, e di impegnarci in prima persona con proposte di azioni politiche;

b) solidarietà, perché l’esser parte di una comunità più vasta impone l’assolvimento dei doveri, etici, morali e civili, di vicinanza verso il prossimo, attraverso una reale condivisione e viva cooperazione fatte di comportamenti ed agire quotidiani;

di dare vita ad un movimento di giovani, donne e uomini fattivamente impegnati nel progetto e nella realizzazione di un nuovo corso per il riscatto dell’Italia, necessario per superare la grave crisi che viviamo;

di riconoscere nelle famiglie, nell’impresa e nella società i “tre potenti motori” da cui dipendono lavoro, progresso e sviluppo umano del Paese;

di dover urgentemente colmare il vuoto programmatico della politica con una visione nuova del Paese, in grado di portare l’Italia nel mondo e il mondo in Italia, fondata sulle sue straordinarie risorse culturali, ambientali e imprenditoriali, a partire dal turismo, dall’agroalimentare, dall’artigianato, e più in generale su quella straordinaria ed esclusiva ricchezza che costituisce il “made in Italy” e quell’Italian Style riconosciuto ed apprezzato in tutto il mondo;

di prendere atto del fallimento delle politiche europee, istituzionali, economiche e monetarie, a causa del progressivo allontanamento dell’Unione europea dallo spirito dei padri fondatori, e della conseguente necessità di rivedere le basi della integrazione Europea finalizzata alla edificazione di un’Europa dei popoli;

di dover tornare a credere nelle nostre competenze e potenzialità, recuperando orgoglio, dignità, passione e valorizzando lo straordinario talento e creatività della nostra Gente e dei nostri giovani;

che un continente importante come l’Europa e un grande Paese quale l’Italia richiedono che la Politica torni a svolgere il ruolo di Guida e Indirizzo della società, dell’economia, della finanza, degli apparati, recuperando la centralità della Gente in una dimensione di partecipazione, condivisione e valorizzazione dei territori; e a svolgere quel ruolo nel concerto delle Nazioni che le compete a partire dal Mediterraneo.

OGGI DECIDIAMO

di avviare il percorso verso un soggetto politico forte nell’identità, efficace nelle forme organizzative, severo nella selezione della classe dirigente, aperto alla partecipazione, alle esperienze e plurale nelle proposizioni, che abbia come espressioni alte i valori della libertà, della democrazia e della centralità dell’uomo.

di andare in questa direzione attraverso un coinvolgimento delle comunità, nei luoghi di lavoro, nelle università, nelle campagne, per far sentire ciascuno parte attiva in questo nostro importante progetto.