NEW YORK (WSI) – Un investitore miliardario saudita ha suonato il campanello d’allarme sull’impatto negativo che il crollo dei prezzi del petrolio potrebbe avere sull’economia del regno del Golfo.
Anche il presidente russo Vladimir Putin inizia a tremare: il rincaro dei prezzi è sempre stato il suo migliore amico.
In una lettera aperta pubblica su Twitter e inviata ai ministri sauditi, il principe Alwaleed bin Talal al-Saud si è detto scioccato di leggere i commenti fatti da Ali al-Naimi, il ministro del Petrolio, che ha sminuito gli effetti che potrebbe avere il calo del valore dell’oro nero sotto i 100 dollari al barile.
Al momento sul Wti Usa, i contratti sul petrolio scambiano a 80 dollari al barile: una voragine si è aperta. I prezzi sono calati di almeno un quarto di punto da giugno a oggi.
Sottolineando che come si legge nel budget 2014, l’economia del regno saudita è per il 90% dipendente dal fatturato proveniente dal business legato al petrolio, Alwaleed ha condannato le parole del ministro Al al-Naimi, dicendo che sminuire l’impatto del tracollo dei prezzi dell’oro nero, una “catastrofe su cui non si può soprassedere”, è irresponsabile.