ATENE (WSI) – Sei anni dopo la crisi subprime e due anni dopo che i mercati hanno incominciato a prezzare l’idea che la Grecia uscisse dall’area euro, ritorna lo spauracchio di un crac bancario e di un default in Europa.
Le preoccupazioni per lo stato di salute delle banche greche si sono rinnovate dopo che l’agenzia di rating Fitch ha spiegato che sugli istituti di credito ellenici continuano a gravare problemi legati al portafoglio prestiti.
Altri due fattori sono i rischi politici, con le elezioni anticipate in marzo che potrebbero portare a un cambio al potere, e il rischio che il governo, se dovesse uscire dal piano di aiuti presto, non riesca a coprire i suoi bisogni finanziari reperendo soldi dai mercati.
Il nervosismo è cresciuto sia sul mercato azionario sia sul debito fisso anche per l’avvicinarsi degli stress test delle banche i cui esiti saranno pubblicati il 26 ottobre. La Borsa di Atene ha perso -23% in 4 settimane.
La Grecia ha perso la fiducia dei mercati. I rendimenti dei bond sono schizzati a nuovi massimi: sono volati +109 punti base all’8,94% alle 13.46 ora italiana, riportando il rialzo più sostenuto dal luglio del 2012, dopo aver toccato l’8,995%, al massimo dal 30 gennaio di quest’anno.
Il valore del bond di riferimento con scadenza nel febbraio del 2024 ha perso 5,46, (o 54,60 euro per 1.000 euro), a 65,325.
Gli aumenti di capitale e il progresso registrato nell’implementazione dei diversi piani di ristrutturazione e integrazione non sono bastati a convincere le agenzie di rating e gli analisti.
Il piano di aiuti della Troika, il maggiore della storia del paese, ora è a rischio. Un mese di cali in azionario e bond ha spinto i rendimenti su livelli che minacciano di impedire alla Grecia di avere accesso ai mercati finanziari.
Il numero uno degli analisti esperti di azionario presso Pantelakis Securities SA, ha detto a Bloomberg che gli investitori temono che un’uscita dal programma di salvataggio possa essere la dimostrazione che i miglioramenti visti sul piano fiscale sinora “sono in realtà insostenibili”.
Il rally dei bond greci a inizio anno ha aiutato il premier Antonis Samaras, che ha annunciato tagli per 240 miliardi di euro, a tenere il paese a galla dal 2010 a oggi nonostante la tempesta sui mercati.
La Troika composta da Bce, Ue e Fmi ha imposto condizioni molto rigide e misure di austerity che hanno costretto i cittadini a stringere la cinghia, esacerbando la recessione e alimentando le tensioni politiche. I sondaggi danno in vantaggio il partito all’opposizione e anti euro Syriza.
Lo spauracchio di un default è tornato e sui mercati la volatilità è alle stelle. Le chance di vedere altre giornate campali in Borsa e sul mercato del debito come ieri, 15 ottobre, dipenderanno molto da quello che avviene ad Atene.
***
Le turbolenze che si registrano nei mercati in questi giorni non riflettono i fondamentali dell’economia della Grecia e le sue prospettive, secondo quanto ha detto il ministro delle Finanze, Gikas Hardouvelis al Parlamento, sottolineando di essere fiducioso che il Paese rispetterà i propri impegni.
Le dichiarazioni arrivano mentre l’azionario greco e i bond sono finiti sotto pressione negli ultimi tre giorni, con i rendimenti dei bond a 10 anni saliti al 9%, il livello più elevato da gennaio.
“Credo che possiamo farcela. Se restiamo calmi, se siamo focalizzati sui nostri obiettivi, se abbiamo il più vasto consenso politico possibile, possiamo uscire dalla crisi più velocemente del previsto”, ha detto il ministro.
“Coloro che osservano i mercati sanno che molto spesso sono nervosi ed eccessivi nelle loro reazioni”.
Il ministro ha precisato che il paese è sulla buona strada per completare il programma di consolidamento fiscale in linea con gli obiettivi fissati dall’Ue/Fmi e accelererà le riforme nei prossimi mesi. Ha aggiunto che Atene, come atteso, sta parlando con i propri creditori per trovare una soluzione per il debito e che su questo tema ha l’appoggio della Banca centrale europea.