MILANO (WSI) – Borsa Milano in preda alle oscillazioni, tocca i minimi intraday cedendo anche più dell’1%, poi segna una mini ripresa e infine torna preda delle vendite. Passate le 16 ora italiana, il Ftse Mib cede -0,86% in area 18.540 punti. In ribasso dell’1,07% l’Eurostoxx 50 e dell’1,5% Francoforte.
Dopo i livelli di resistenza raggiunti con l’ultimo strappo i mercati ritracciano e si mettono in pausa in attesa di nuove indicazioni direzionali in un quadro di continua volatilità, sostengono i trader contattati da Reuters.
Torna la tensione sul mercato dei titoli di Stato con allargamento degli spread dei paesi periferici dell’area euro anche se in maniera non allarmante. Il differenziale tra il Btp decennale e il Bund tedesco torna sopra quota 175 punti base (+6%) con il rendimento del decennale italiano che sale al 2,53%.
Più accentuato l’ampliamento dello spread dei titoli spagnoli con un differenziale tra Bonos e Bund a 139. Sulla stessa linea l’andamento dei titoli portoghesi mentre poco mosso lo spread dei titoli della Grecia con il decennale che rimane fermo a un rendimento dell’8%.
Sul listino principale tentanto il recupero i bancari; Mps, che era scivolata fino a -5%, riduce le perdite e cede -1,88% sul finale, in attesa dell’esito degli stress test della Bce. Emessa una nota con cui la banca senese ha smentito le indiscrezioni sui risultati del “comprehensive assessment” della Bce, sottolineando che l’esame “è ancora attualmente in corso e qualsiasi dato a esso relativo allo stato non può che risultare parziale e preliminare”.
Dopo i rumor degli ultimi giorni, Monte Paschi “conferma che gli ammontari di shortfall relativi al comprehensive assessment apparsi sulla stampa non trovano riscontro nella documentazione parziale e comunque preliminare che la banca fino a oggi ha ricevuto”.
La banca “effettuerà quindi una comunicazione ufficiale e definitiva dei risultati del comprehensive assessment solo a seguito della ricezione dei dati finali che, secondo quanto previsto dalla Bce, saranno comunicati all’intero sistema bancario, e quindi anche alla banca, il 26 ottobre”. Da segnalare che le quotazioni di Monte del Paschi di Siena hanno perso -21,55% in un mese.
Riguardo agli altri bancari, positive Pop Emilia (+1,36%) e Mediobanca (+0,79%). Scattano i realizzi su World Duty Free, che perde -3,76% dopo il balzo di venerdì. Secondo un broker il titolo continuerà a soffire in Borsa a causa della scarsa visibilità sui margini del gruppo. Mediaset maglia nera con un ribasso superiore al 4%.
In calo tutti i listini europei, che proseguono la fase negativa peggiore in più di un anno su base settimanale. Pesano le indicazioni poco confortanti che arrivano dal fronte aziendale. Il titolo Sap perde terreno dopo che il fornitore numero uno al mondo di software per la gestione delle aziende ha tagliato le stime sugli utili dell’intero anno.
Sotto pressione anche Royal Philips NV, dopo che sia gli utili che il fatturato del terzo trimestre hanno deluso le attese del consensus.
La Bce intanto ha avviato l’operazione di acuisto di covered bond, i cui dettagli fanno pensare a un possibile esito deludente per i mercati.
In generale, ci sarebbero sette elementi a sostegno dell’azionario, e i grandi fondi come Pimco e Blackstone hanno già pronte le loro nuove scommesse.
Rimane però l’allarme volatilità sui mercati. Lo Stoxx Europe 600 Index ha testato il valore minimo dell’anno la scorsa settimana, dopo essere sceso per otto sessioni, il calo più duraturo in 11 anni. Il benchmark ha poi recuperato terreno lo scorso 17 ottobre, riportando il rally più sostenuto dal novembre del 2011.
Azionario asiatico in rialzo, con l’indice MSCI della regione Asia Pacifico in ripresa dai minimi in quasi sette mesi. L’indice allargato Topix della Borsa di Tokyo è balzato sulla scia dell’ottimismo degli operatori relativo alla possibilità che il fondo pensionistico nazionale da $1,2 trilioni incrementerà gli acquisti di azioni. Indice Nikkei 225 +3,98%; Hong Kong +0,20%, indice australiano S&P/ASX 200 +0,91%, Shanghai +0,66%, il coreano Kospi +1,55%.
Tra i titoli giapponesi, Toyota Motor è balzato oltre +4%, beneficiando del calo dello yen. Rally oltre +5% per NEC, produttore giapponese di computer, grazie alla crescita, nel primo semestre dell’anno, degli utili operativi.
L’MSCI Asia Pacific Index è reduce dal forte sell off della scorsa settimana, che lo ha fatto scivolare al minimo da marzo, portando le sue perdite a oltre -10% dal massimo testato lo scorso 29 luglio, dunque facendolo entrare in una fase di correzione.
Riguardo alle materie prime, i futures sul petrolio, che la scorsa settimana erano scesi al di sotto della soglia a $80 per la prima volta dal giugno del 2012, ora piatti con +0,01% a $82,76 al barile. Oro +0,24% a $1.242.
In ambito valutario, l’euro +0,09% a $1,2773 dollaro/yen +0,10% a JPY 106,98; euro/franco svizzero -0,12% a $1,2060. Euro/yen +0,19% a JPY 136,62.