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Borsa Milano supera shock stress test. Banco Popolare paga pegno

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MILANO (WSI) – Piazza Affari recupera terreno dopo lo scossone della mattinata dovuto alle vendite sui bancari e chiude in rialzo di oltre un punto percentuale. Messi da parte i rumor sugli stress test europei. Tre, secondo le indiscrezioni riportate dall’agenzia di stampa spagnola Efe, sarebbero le banche italiane a essere bocciate. Le voci puniscono Banco Popolare, ma non hanno alcun effetto su MPS, anzi. La banca di Siena è tra i migliori titoli della seduta.

Milano chiude a +1,09% a 19.266,25 punti, resistendo anche alla notizia dell’arrivo della lettera Ue sulla manovra. Stesso discorso per Parigi. A metà seduta il mercato azionario europeo era molto debole e risentiva dei rumour legati agli stress test. “L’impressione è che fino a domenica resterà molto volatile”, ha osservato a Reuters un trader intorno alle 12.

In ambito di titoli di stato, lo spread Btp-Bund torna a scendere e cala -1% circa a 166 punti base.

Sul listino Ftse Mib, tra bancari contrastati spicca il calo di Banco Popolare, maglia nera del listino con -0,58%. In rosso di due punti percentuali circa Yoox, Saipem e Cnh Industrial.

MPS in salita di oltre il 4%. Secondo l’analisi di Ig, c’è il 50-60% di possibilità che Mps e Carige non riescano a superare il Comprehensive Assessment europeo. Promossi sicuri: Intesa, Unicredit e Mediobanca. Le Landesbanken tedesche rischiano di far registrare criticità al momento nascoste.

Guadagnano più del 2% Atlantia, Stm e Tod’s. In denaro Luxottica (+2,47%): nelle ultime indiscrezioni si fa il nome del presidente di Wella (gruppo Procter&Gamble), Adil Mehboob-Khan. Sembra che sarà lui il nuovo co-amministratore delegato che affiancherà Massimo Vian con delega per i mercati e la finanza.

Altrove buona è stata la performance dei listini asiatici, sulla scia delle voci secondo cui la Bce acquisterà bond societari sul mercato secondario. Una decisione in tal senso potrebbe essere adottata già a partire da dicembre.

L’indice riferimento MSCI della regione Asia Pacifico è avanzato +1,5%. Altro fattore positivo è stato il calo del rischio sui bond; il Markit iTraxx Asia Index dei prezzi dei cds (credit default swap) è sceso di fatto per il quarto giorno consecutivo.

L’indice Topix della borsa di Tokyo ha guadagnato +5% questa settimana dopo essere sceso -5,3% la scorsa settimana. Il listino è però in calo più del 6,5% in questo mese.

Balzo nella sessione odierna per la borsa di Tokyo (+2,64%), bene anche Sidney (+1,14%), Seoul (+1,13%) ed Hong Kong (+1,07%). Incidenza positiva da parte del dato relativo alle esportazioni del Giappone, salite a settembre +6,9%, al record da 7 mesi a questa parte.

Riguardo alle materie prime, i futures sul petrolio salgono +0,3% a $82,78 al barile, mentre l’oro -0,43% a $1.248,30.

In ambito valutario, l’euro fa dietrofront con -0,17% a $1,2692, dollaro/yen sale fino a 107,34 ai massimi di seduta dopo i dati sui prezzi al consumo Usa, poi si riassesta in area 107,20.