Società

Manipolazione mercati: Fitch e S&P sotto processo

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Con la conclusione dell’udienza preliminare presso la piccola procura di Trani, entra nel vivo il processo alle agenzie di rating per manipolazione dei mercati.

Il gup Angela Schiralli ha rinviato a giudizio due manager dell’americana Fitch e sei dell’agenzia omologa S&P. L’accusa è aggravata dalla ‘rilevante offensività’ e dalla rilevantissima gravità del danno provocato.

“Crediamo fermamente che queste accuse siano completamente infondate e non supportate da alcuna prova”, si difende S&P.

L’inchiesta era stata condotta, su esposto delle associazioni a tutele dei consumatori Adusbef e Federconsumatori, dal pm di Trani Michele Ruggiero.

Nel procedimento si sono costituiti parte civile Adusbef, rappresentata dall’avvocato Antonio Tanza, e alcuni risparmiatori rappresentati dagli avvocati Astolfo Di Amato, Alessio Di Amato e Antonio Trimboli.

La prossima udienza e’ stata fissata per il 4 febbraio prossimo.

Il gup renderà presto nota anche la decisione per i manager di S&P, accusati sempre di manipolazione del mercato aggravata.

In totale sono otto gli imputati tra manager ed analisti delle due agenzie.

Le accuse fanno riferimento ai report emessi tra il 2011 e il 2012 sull’affidabilità del sistema creditizio e sul declassamento del rating dell’Italia.

Per Fitch gli imputati sono David Michael Willmoth Riley, capo rating sovrano della sede di Londra, e il responsabile legale Trevor Pitman, per la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, accusati di aver rilanciato – dal 10 al 18 gennaio 2012 – “indebiti annunci preventivi di imminente declassamento” dell’Italia, mai decretato ufficialmente dell’agenzia Fitch fino al 27 gennaio 2012, “così divulgando a mercati aperti informazioni che dovevano restare riservate, concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo degli strumenti finanziari”.

Sempre per Fitch viene ipotizzato anche l’abuso di ‘prestazione d’opera’ essendo l’agenzia legata al ministero dell’Economia in forza di un contratto di fornitura del servizio pubblico di rating in relazione alle emissioni di titoli di debito della Repubblica Italiana”.

Rinviati a rinvio a giudizio Deven Sharma, presidente mondiale di S&P Financial Service dal 2007 al 23 agosto 2011; Yann Le Pallec, responsabile per l’Europa-Londra, e gli analisti del debito sovrano: Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kraemer.

Al sesto imputato, David Pearce, legale rappresentante di S&P-Londra, viene contestata la responsabilità amministrativa della società. Manager e analisti di S&P sono accusati di aver fornito “intenzionalmente” ai mercati finanziari – tra maggio 2011 e gennaio 2012 – quattro report contenenti informazioni tendenziose e distorte sull’affidabilità creditizia italiana e sulle iniziative di risanamento e di rilancio economico adottate dal governo italiano, “per disincentivare – secondo l’accusa – l’acquisto di titoli del debito pubblico italiano e deprezzarne, così, il valore”. L’ultimo report sotto accusa è quello con cui S&P, il 13 gennaio 2012, decretò declassamento rating dell’Italia di due gradini (da A a BBB).

Di seguito il commento a caldo del presidente di Adusbef, Elio Lannutti.

La richiesta di rinvio a giudizio per i dirigenti di Standard & Poor’s e Fitch, da parte della Procura della Repubblica di Trani (Pm Michele Ruggiero, Gup Angela Schiralli), “rappresenta un monito all’Unione Europea paralizzata e ricattata dalle lobby bancarie e finanziarie, che non ha inteso regolamentare le attività di società private che emettono pagelle ad orologeria su Stati Sovrani, sovrastata da una ‘piccola procura di provincia’(Trani venne definito un piccolo paese dell’Oklahoma, nelle conversazioni intercettate il 3 agosto 2011,ore 18,32, tra Maria Pierdicchi rappresentante S&P per l’Italia e Deven Sharma, presidente di Standard & Poor’s a New York), che ha prodotto più risultati degli stati sovrani e dell’Ue nel ridimensionarne la loro prezzolata velleità: non era mai accaduto prima nell’intero mondo globalizzato”.

“Tutti gli imputati sono accusati dalla procura di Trani del Pm Michele Ruggiero e dall’eccellente lavoro di supporto della Guardia di Finanza, di manipolazione del mercato aggravata dalla ‘rilevante offensività’ (perché il reato è commesso ai danni dello Stato sovrano italiano) e dalla rilevantissima gravità del danno patrimoniale provocato, quantificato dalla Procura della Corte dei Conti, in almeno 120 miliardi di euro”.

“Anche nell’udienza odierna cominciata dopo le 13,00, dove sono costituite parte civile Adusbef ed una decina di consumatori, le agenzie di rating Fitch e Standard & Poor’s, che non si rassegnavano di essere processate a Trani, dopo vani tentativi di far trasferire il processo a lidi più sicuri, hanno accusato l’ennesimo smacco, subiranno il processo davanti al Gup Angela Schiralli, che aveva respinto ulteriori pretestuose eccezioni, dopo quella già rigettata sulla competenza territoriale presentata dai difensori dei sei imputati nell’udienza preliminare all’agenzia di rating Standard & Poor’s, accusata di manipolazione del mercato, che rischiava di far ricominciare da zero l’intero procedimento”.

“Adusbef chiede l’immediata risoluzione del contratto che lega Fitch al ministero dell’Economia per la fornitura di rating in relazione alle emissioni di titoli di debito della Repubblica italiana, appena rinnovato e la destituzione dei dirigenti del Tesoro, che hanno evidentemente abusato del loro ruolo continuando i rapporti con l’Agenzia, nonostante fosse sospettata di aver alterato il prezzo degli strumenti finanziari e l’evidente abuso di ‘prestazione d’opera’.

“Bankitalia, che partecipa all’udienza come persona offesa, ma che per ora ha deciso di non costituirsi parte civile (costituzione che potrà essere avanzata all’inizio del dibattimento), ha perso l’ennesima occasione per rimarcare l’autorevolezza perduta e la sua equidistanza da cricche finanziarie mondiali, che assieme ai banchieri centrali, hanno disseminato disastri e macerie economiche sull’economia globalizzata, distruggendo oltre 30 milioni di posti di lavoro dall’ agosto 2007, inizio della crisi dei sub-prime”.