Mercati

Borsa Milano in mano a ribassisti, Ftse Mib -1,6% . Mps -8%

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

MILANO (WSI) – Borsa Milano peggiora nuovamente nel finale, dopo il breve miglioramento riportato sulla scia della raffica di annunci di FCA che, contestualmente alla pubblicazione dei conti, ha comunicato anche il piano di scorporo di Ferrari.

Protagonisti i titoli della galassia, con FCA ed Exor che sono state sospese anche per eccesso di rialzo e hanno messo a segno rally fino a +18%. Nel finale, i due titoli hanno chiuso con guadagni +7% a 31,37 euro (Exor) e +12,79% (FCA). Soprattutto, l’ottimismo che avevano riportato brevemente a Piazza Affari ha ceduto il passo a una sensazione di forte prudenza. Ftse Mib -1,64% a 19.157 punti.

D’altronde oggi si confermerà un giorno storico per i mercati mondiali, che potrebbero perdere la stampella della Fed.

La Federal Reserve dovrebbe mettere infatti la parola fine al terzo round di acquisti di bond e altri derivati come ABS, quello che è noto con la sigla QE, ergo quantitative easing. Dovrebbe, perchè quello che è uno scenario che i mercati davano per certo fino a poche ore fa, ora diventa di colpo una incognita. Diversi investitori ritengono infatti che la Fed potrebbe non avere alcuna fretta di alzare i tassi di interessi, anche nel caso in cui dovesse porre fine al QE. E questo perchè la principale preoccupazione di Janet Yellen & Company non sarebbe certo il surriscaldamento dell’economia, quanto il suo indebolimento e in particolare il calo dell’inflazione.

Sullo sfondo restano poi anche le persistenti preoccupazioni circa lo stato di salute dell’economia europea e in particolare del settore bancario, per cui è previsto un percorso di consolidamento, per lo meno nell’area periferica. Tornano i sell sulle banche. Mps chiude con un tonfo superiore a -8%, Bper -5,81%, BPM -5,73%, Banco Popolare -5,72%. La banca senese – che è stata bocciata negli stress test – starebbe intanto valutando l’ipotesi di posticipare il rimborso dei Monti bond, che consentirebbe di evitare un aumento di capitale. Altri bancari in rosso: Intesa SanPaolo -3,77%, Ubi Banca -4,70%, Unicredit -4,48%.

Da segnalare sul Ftse Mib anche le vendite su Finmeccanica -3,98% e soprattutto su Stmicroelectronics, che ha perso oltre -10%. Il gruppo hi-tech ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con ricavi in calo dell’8,1% rispetto all’analogo periodo 2013. Per il quarto trimestre STM stima inoltre una flessione del fatturato del 3,5%.

Male anche Saipem (-6,01%), colpita da una raffica di downgrade. Il titolo ha pagato le linee guida riviste al ribasso dell’8% nel 2014. Citate le difficoltà di rinegoziazione dei contratti a bassa marginalità. Il target price più basso lo ha stabilito Citigroup, a 11,5 euro (rating Sell), non escludendo un aumento di capitale. Tuttavia c’è anche chi è convinto che a questi prezzi il titolo sia conveniente, soprattutto se si prendono in considerazione i rischi presenti. Detto ciò, il board della società non ha ancora adottato nessuna decisione sulla cedola per l’esercizio 2014.

Sul mercato dei titoli di stato, dopo la pubblicazione dei risultati dell’ asta, spread BTP-Bund a 10 anni -2,63% a 164,46 punti base, a fronte di tassi sui bond decennali al 2,50%.

Tra i pochi titoli positivi, Yoox +2,03% e Moncler +1,65%.

Indicazioni negative sull’Italia dalla Bce, che ha sottolineato che le banche italiane hanno fatto fronte a un calo della domanda per i prestiti, diversamente da quanto accaduto in Germania, Spagna e Francia.

E il sentiment degli operatori continua a essere particolarmente negativo verso la Russia. Prosegue la fuga dal rublo e dai bond russi, con i rendimenti decennali balzati ai massimi dal 2009.

[ARTICLEIMAGE]

In Asia, Tokyo ha chiuso in netto rialzo, +1,46%.

Sul valutario, l’euro sul dollaro a 1,2752 (+0,14%); dollaro/yen invariato a JPY 108,13. Euro/franco svizzero -0,02% a CHF 1,2059. Euro/yen +0,13% a JPY 137,89. Corona svedese colpita dal taglio dei tassi allo zero.

Tra le materie prime, i futures sul greggio +1,83% a $82,54 al barile; oro a $1.223,30 (-0,50%).