Economia

Spagna: unica economia area euro a crescere

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NEW YORK (WSI) – Il rallentamento della crescita di Eurolandia nel terzo trimestre non riguarda la Spagna, che rischia di essere l’unico paese della zona euro a registrare una crescita positiva.

Una prima conferma in questa direzione è arrivata oggi con la pubblicazione del Pil del terzo trimestre. Le stime preliminari sulla crescita tra luglio e settembre ha mostrato un aumento dello 0,5% in lieve rallentamento rispetto al trimestre precedente quando la crescita era stata dello 0,6%.

Su base annuale il progresso è stato dell’1,6%. Lo stima la Banca centrale del paese, confermando di continuare a prevedere un’espansione dell’1,3% nel 2014.

Secondo Robert Kuenzel, analista di Daiwa Capital Markets “Il Pil spagnolo sembra destinato a essere l’unica significativa fonte di crescita del trimestre per Eurolandia”, una regione dove lo spauracchio della deflazione continua ad aggirarsi minaccioso.

A giudicare dagli ultimi dati sulla fiducia dei consumatori e delle aziende le speranze di una continuazione della ripresa non sono ancora sfumate del tutto. L’indice del sentiment generale è migliorato a 100,7 da 99 in settembre, mentre l’indicatore del clima delle imprese è salito a 0,05 dagli 0,02 di agosto.

Secondo l’economista di ING Peter Vanden Houte, vista la piacevole sorpresa la Bce non farà nulla nei prossimi mesi, per monitorare invece l’impatto che avranno le misure di politica monetaria accomodante varate in precedenza.

Detto ciò, l’economia sta rallentando anche in Germania – dove il governo ha rivisto al ribasso le stime citando anche le sanzioni Ue contro la Russia – mentre l’inflazione rimane pericolosamente vicina allo zero. Insomma, le pressioni perché Draghi intervenga non se ne andranno così in fretta.
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Sebbene resti improbabile che il banchiere riesca ad aumentare il numero di classi di attivi comprate sul mercato per incrementare il bilancio della banca a mille miliardi di euro, “riteniamo che prima della fine dell’anno la Bce amplierà il range di asset che possono essere comprati a bond societari e bond sovra nazionali”.

Anche i bond sovrani verranno inclusi nel programma prima o poi, secondo l’analista di ING, ma ciò probabilmente “non accadrà prima del secondo trimestre del 2015”.