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Italia, spesa famiglie in ripresa dopo 3 anni di cali

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ROMA (WSI) – Dopo 3 anni di cali, nell’anno in corso risalirà la spesa delle famiglie, segnando un aumento dello 0,3% “in termini reali, in parte per effetto di una riduzione della propensione al risparmio”.

Nel 2015, poi, si prevede un ulteriore miglioramento dei consumi privati (+0,6%) che proseguirà anche nel 2016 (+0,8%). A prevederlo è l’Istat nelle Prospettive per l’economia italiana.

Nel complesso, la spesa privata per consumi “sarà sostenuta dall’aumento modesto del reddito disponibile lordo, che beneficerà delle misure di politica di bilancio a sostegno dei redditi più bassi da lavoro dipendente e del lento miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro”. Pur in presenza di una dinamica eccezionalmente bassa dell’inflazione, il potere d’acquisto delle famiglie risulterà sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Il tasso di risparmio si attesterà poco al di sopra dei valori del 2013.

Sempre secondo il documento dell’istituo nazionale di statistica il Pil scendereà del -0,3% nel 2014 prima di riprendersi nel 2015 con un +0,5%. Nel 2016 il Pil salirà dell’1%. E’ quanto prevede l’Istat nelle Prospettive per l’economia italiana per gli anni 2014-2016.

Il tasso di crescita del Pil per il 2014 è stato rivisto al ribasso dall’Istat di 0,9 punti percentuali rispetto alla stima fornita a maggior scorso.

Nel 2014 la domanda interna al netto delle scorte contribuirà negativamente alla crescita del Pil per 0,3 punti percentuali, mentre la domanda estera netta registrerà una variazione positiva pari a 0,1 punti percentuali. Nel 2015 la domanda interna al netto delle scorte è attesa supportare l’aumento del Pil (+0,5 punti percentuali) mentre il contributo della domanda estera netta risulterà contenuto (+0,1 punti percentuali). Nel 2016 l’apporto della domanda interna al netto delle scorte è previsto in ulteriore rafforzamento.

Gli investimenti subiranno una ulteriore contrazione nell’anno in corso (-2,3%) nonostante un lieve miglioramento delle condizioni di accesso al credito e del costo del capitale. Il processo di accumulazione del capitale è previsto riprendere gradualmente nel 2015 (+1,3%) e con maggior intensità nel 2016 (+1,9%), in linea con il rafforzamento della domanda.

Dopo un lungo periodo di flessione, il mercato del lavoro italiano “mostra i primi segnali di stabilizzazione”. Nel 2014, a seguito della dinamica già osservata nella prima parte dell’anno e in considerazione delle attuali condizioni del mercato lavoro, il tasso di disoccupazione continuerà a crescere (12,5%, tre decimi in più rispetto al 2013), per poi tornare lievemente a diminuire nel 2015 (12,4%) e nel 2016 (12,1%).

L’occupazione continuerà comunque a contrarsi nel 2014 (-0,2% in termini di unità di lavoro rispetto al 2013), mentre la lenta e moderata ripresa dell’attività economica prevista per il prossimo anno, permetterà limitati incrementi del volume di lavoro (+0,2%); per il 2016 la crescita occupazionale prevista risulterà relativamente più sostenuta (+ 0,7%).

Su questi andamenti influirà, secondo l’Istat, l’elevata incidenza delle persone in cerca di occupazione da più di dodici mesi (7,6% il tasso di disoccupazione di lunga durata, nel secondo trimestre del 2014).

Dato il proseguire delle condizioni di debolezza del mercato del lavoro, le retribuzioni di fatto per dipendente continueranno a mostrare una dinamica moderata (intorno all’1% nel triennio di previsione) dovuta anche al blocco retributivo nel settore pubblico.

Come risultato di questi andamenti, la produttività del lavoro “è prevista rimanere stazionaria nel 2014 per poi tornare a crescere per il restante periodo di previsione, mentre il costo del lavoro per unità di prodotto rallenterà nel biennio 2015-2016”.