TORINO (WSI) – Il mercato italiano dell’auto cresce a ottobre del 9,2% con 121.700 immatricolazioni che portano il totale da inizio anno a quota 1 milione 159 mila, il 4,2% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Segno positivo per Fiat Chrysler Automobiles che registra un incremento del 5,6%, ma fa meno bene del mercato e perde circa l’1% in termini di quota.
“Per l’auto arriva l’effetto 80 euro”, commenta Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor che ipotizza “il passaggio dalla stagnazione a una moderata ripresa”.
Frenano, invece, l’associazione delle case estere Unrae e i concessionari di Federauto, per i quali “è ancora presto per aprire bottiglie di champagne”. Fiat Chrysler Automobiles ha immatricolato a ottobre 33 mila vetture con un aumento del 5,6% rispetto all’anno scorso e una quota che scende dal 28% di un anno fa al 27,1%.
Da gennaio Fca – a cui Moody’s ha confermato il rating B1 con outlook stabile, dopo l’annuncio dell’operazione sul capitale e dello spin off Ferrari, varati dal cda del 29 ottobre – ha venduto quasi 322 mila (+0,2%) e la quota è stata del 27,8% (-1,1%). Le Fiat 500 e Panda confermano “la leadership assoluta” nel segmento A con il 58,4% complessivo di quota, mentre la 500L è al 53,4% nel suo segmento e la Ypsilon per il secondo mese consecutivo è la compatta più venduta in Italia.
“Un vero e proprio exploit – spiega Fca – è stato fatto registrare da Jeep, che ha incrementato le vendite del 136,8 per cento, anche grazie al nuovo arrivato Renegade con quasi 2 mila unità vendute a un mese dal lancio. Molto positivo il risultato di Lancia (che rispetto a ottobre 2013 ha aumentato le immatricolazioni del 18,85 per cento), mentre Alfa Romeo accresce le vendite del 5,9%”.
Negli Stati Uniti Chrysler registra un aumento del 22% delle vendite. “E’ il cinquantacinquesimo mese consecutivo di aumenti e l’ottavo mese di crescita a doppia cifra dell’anno”, commenta Reid Bigland, responsabile commerciale per gli Usa. Tutti gli operatori del settore invitano a evitare un facile entusiasmo.
Il segno positivo del mercato – avverte Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case estere – nasconde l’evidenza che le vendite alle famiglie, vera cartina di tornasole dello stato di salute del mercato, restano stagnanti su livelli prossimi a quelli dello scorso anno”.
Per Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia, l’associazione delle case nazionali, “il mercato italiano è solo ai primi passi di un lungo cammino di ripresa, tant’è che i volumi immatricolati a ottobre 2014 sono sui livelli di 20 anni fa (117.765 unità a ottobre 19951)”.
Anche Quagliano sottolinea che “il quadro resta comunque ancora molto delicato” e che “la via per tornare a livelli di mercato fisiologici è ancora lunga”. “Il 2014 – dice Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto – chiuderà a circa 1.350.000 unità . Un numero molto distante dai 2 milioni di pezzi l’anno risultanti dalla media degli ultimi 5 anni. Un numero che, se confermato, ci riporterebbe agli anni ’70”. (ANSA)