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Fiducia sui mercati, scivola l’indice della paura di Credit Suisse

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NEW YORK (WSI) – Il forte calo dei mercati che si è verificato a ottobre non ha lasciato alcuna ansia nella comunità degli investitori. Almeno è questa l’impressione che si ha, analizzando l’indice della paura stilato da Credit Suisse, il cosiddetto Credit Suisse Fear Barometer. (CSFB)

L’indice – che mette a confronto le opzioni ribassiste con quelle rialziste a tre mesi – è scesoal minimo in più di un anno. La flessione è stata -0,6% a 25,91 punti, al valore più basso dall’agosto del 2013.

Mandy Xu, strategist di Credit Suisse con sede a New York, aggiunge che il CSFB – che misura precisamente quanta protezione contro le perdite dell’azionario può essere finanziata vendendo i contratti bullish che si riferiscono allo S&P 500 – è scivolato del 33% rispetto al record testato a settembre. E afferma che “la flessione più recente è stata alimentata dal lato delle opzioni call”, visto che si scommette su un aumento dei corsi azionari.

Un altro indice che monitora la preoccupazione degli investitori, ovvero quello relativo al costo della protezione contro il rischio di un calo -10% dello S&P 500, è sceso inoltre al valore più basso in due mesi, stando ai dati che sono stati compilati da Bloomberg, che fa notare come le opzioni bullish sullo S&P 500 costino 8,3 punti più di quelle ribassiste, al punto che lo spread, la scorsa settimana, si è ridotto al valore più basso dallo scorso 26 agosto.

Ancora, i trader possiedono 0,5 opzioni bullish sullo S&P per ogni opzione ribassista; il rapporto call-to-put è il più alto da giugno. Il costo dei contratti calls che scadono il prossimo 20 dicembre con uno strike price di 2.175 è aumentato più di ogni altro contratto il 7 novembre, seguito dalle opzioni bullish che scadono il 22 novembre, con un prezzo di esercizio di 2.130. (Lna)