ROMA (WSI) – Al contrario delle altre economie più forti d’Europa, la crescita economica italiana non dà segni di ripresa. E il paese è tornato in una fase di recessione nell’ambito di una crisi che non ha precedenti.
Il Pil si è contratto dello 0,1% nel terzo trimestre, ai livelli del 2000 secondo i dati riportati dall’Istat. Gli analisti se lo aspettavano, anzi erano per la maggior parte più pessimisti ancora. Le stime dei 22 analisti interpellati da Bloomberg andavano da -0,5% a 0%.
Il prodotto interno lordo espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito anche rispetto al terzo trimestre dell’anno prima (-0,4%).
Il calo congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura e dell’industria e di un aumento nei servizi.
Sotto il profilo della domanda vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), parzialmente compensato da un apporto positivo della componente estera netta.
A pesare è stato il calo della domanda estera nei mesi estivi, ma secondo l’Associazione degli Analisti e Consulenti Finanziari la svolta dipenderà dal recupero significativo della domanda interna, attraverso misure credibili di stimolo fiscale.
“In tal senso gli sgravi fiscali previsti per famiglie e imprese dal disegno di legge di Stabilità per il 2015 (circa 16 miliardi di euro) rappresentano un importante passo in avanti per agevolare la ripresa dei consumi privati e degli investimenti”.
Se al calo del terzo trimestre si somma la contrazione dello 0,2% nel secondo trimestre, si ottiene una recessione tecnica. Al momento di prendere il posto di Enrico Letta, Matteo Renzi si aspettava probabilmente di meglio.
Dall’insediamento il suo governo che può disporre di un’ampia maggioranza in Parlamento, aveva previsto che dopo due anni di contrazione consecutiva il Pil sarebbe tornato a crescere dello 0,8% nel 2014.
Dopo la pubblicazione dei dati sui primi tre mesi, che hanno evidenziato un Pil invariato trimestre su trimestre – intorno al periodo estivo è diventato chiaro che le attese iniziali erano troppo ottimiste e che tenuto conto del contesto generale negativo e delle tensioni in Ucraina, l’economia avrebbe ancora zoppicato per un altro anno almeno, a prescindere dalle buone intenzioni del 49enne ex sindaco di Firenze.
(DaC)